CNdM condannata a Marsiglia per violazioni ambientali: “Faremo appello”
La controllata di San Giorgio del Porto e il suo ex presidente Jacques Hardelay multati per oltre 360mila euro per aver scaricato in mare acque di carenatura non trattate
Da San Giorgio del Porto fanno sapere di essere “perplessi e rammaricati” per le sanzioni che si sono abbattute nei giorni scorsi sulle attività di Chantier Naval de Marseille e sull’ex presidente di questa, Jacques Hardelay.
Mentre attende di conoscere nel dettaglio le motivazioni della sentenza, che saranno pubblicate più avanti, la società ha comunicato a SHIPPING ITALY l’intenzione di presentare appello e di guardare alla sentenza con amarezza, anche perché, ricorda, “siamo stati i primi e gli unici nel porto a presentare richiesta di autorizzazione Icpe (nstallations Classées pour la Protection de l’Environnement, ovvero Impianti Classificati per la Protezione dell’Ambiente, ndr)” proprio nell’ottica dell’ottenimento della compliance in tema ambientale.
Come riportato dalla stampa francese, nei giorni scorsi CNdM, controllata della genovese San Giorgio del Porto (gruppo Gin) che gestisce i bacini di riparazione nel porto di Marsiglia, è stata multata per non aver predisposto, nonostante alcune precedenti ingiunzioni, un sistema di recupero delle acque inquinate. Oltre al cantiere, che ha ricevuto una sanzione di 301.500 euro, è stato condannato l’ex presidente della società (e oggi presidente onorario) Jacques Hardelay, cui sono state comminate due multe di 60.000 e 1.500 euro. Più nel dettaglio, secondo quanto evidenziato da Le Marin, la vicenda ha riguardato lo scarico di acque di carenatura senza un adeguato trattamento tra settembre 2019 e novembre 2020 nonostante una diffida della prefettura. La realizzazione dello strumento necessario – il sistema di recupero dell’acqua dai moduli refit, ancora non predisposto – sarebbe però di competenza della Grand Port Maritime de Marseille (l’autorità portuale dei porti di Marsiglia e Fos sur Mer). In attesa del suo approntamento, CNdM aveva predisposto con la stessa authority una soluzione provvisoria che è stata però giudicata insufficiente.
A dare il la alla vicenda giudiziaria erano state le denunce presentate dalle associazioni ambientaliste France Nature Environnement Provence-Alpes-Côte d’Azur e France Nature Environnement Bouches-du-Rhône per mancato rispetto della normativa in materia di Icpe, le quali hanno ora un risarcimento danni del valore di 10mila euro l’una.
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