Serata di gala per Uniport: “Chiediamo uniformità e siamo pronti al confronto sul rinnovo del Ccnl porti”.
Il presidente Barbera ha anche lanciato un messaggio di tregua: “Ogni associazione deve mettere sempre davanti l’interesse generale”
Roma – Una collaborazione da costruire con il nuovo Governo, un rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori dei porti imminente e la consueta richiesta di maggiore uniformità nell’applicazione delle regole nei vari scali marittimi italiani. Sono queste le priorità elencate da Federico Barbera, presidente dell’associazione Fise-Uniport, in occasione della cena di gala anadata in scena ieri sera a Roma presso la terrazza dell’Hotel Forum alla presenza degli associati, dei rappresentanti sindacali di categoria, dei colleghi di Conftrasporto e di diversi esponenti politici e parlamentari.
Più precisamente tra le principali presenze politico-istituzionali quella del Ministro della salute Prof. Orazio Schillaci, il sottosegretario del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Tullio Ferrante, Andrea Caroppo (componente della Commissione Trasporti), Roberto Pella (componente della Commissione Bilancio), le senatrici Raffaella Paita e Silvia Fregolent e il senatore Gianni Rosa oltre alla senatrice Teresa Bellanova già viceministro dei Trasporti nella passata legislatura e al politico e storico Andrea Romano.
Fra i maggiori stakeholder di settore erano presenti anche Federagenti (con il suo presidente Alessandro Santi), Assoporti (con il presidente Giampieri), Federtrasporto (con Luigi Merlo), Assarmatori (con il presidente Stefano Messina), diversi presidenti di Autorità di sistema portuale (il prof. Deiana di Cagliari, l’Amm. Agostinelli di Gioia Tauro e l’ing. Di Sarcina di Catania-Augusta), la presidente di Rfi Prof.ssa Masutti, ma anche rappresentanti delle organizzazioni sindacali e una qualificata e nutrita rappresentanza sella stampa.
Per l’associazione a fare gli onori di casa, oltre al presidente Barbera, c’erano i componenti del comitato di presidenza Antonio Davide Testi (presidente vicario), i vicepresidenti Pasquale Legora de Feo, Vito Totorizzo, Fabrizio Zerbini, Carlo Torlai, il tesoriere Francesco Lorenzini e il segretario generale Paolo Ferrandino.
“Siamo tutti in attesa di capire come poter collaborare con questo nuovo governo” ha esordito dicendo Barbera, menzionando una lacuna ancora da colmare ereditata dal passato: servono “norme certe, uguali per tutti, ovunque. Ci siamo fatti un po’ portare fuori strada dalle leggi interpretate e piegate alle necessità”. Il presidente di Uniport ha proseguito nel suo discorso dicendo: “Abbiamo una situazione di lavoro portuale diversa in tutti i porti italiani. Abbiamo una serie di necessità da portare avanti”. A partire dalla “necessità di aiutarsi gli uni con gli altri”.
Guardando poi al futuro prossimo ha citato fra gli obiettivi a cui lavorare per il 2023 “il rinnovo del contratto nazionale; servono norme certe anche lì, servono regole d’ingaggio condivise, ognuno deve portare un contributo e ogni associazione deve mettere sempre davanti l’interesse generale” sono state le parole di Barbera”. In un passaggio del suo breve discorso il presidente di Uniport ha fatto cenno anche alla diffusa tendenza al contenzioso: “Un attivismo legale che ci allontana perchè non riusciamo a capire dove andiamo”.
Infine un appello alla politica romana: “Vogliamo cercare di dare il massimo contributo di idee per trovare soluzioni ai problemi. Lo Stato deve aiutarci imponendo il rispetto delle norme e delle leggi”. Prima di chiudere il suo intervento Barbera ha rivolto lo sguardo al recente passato dell’associazione sottolineando che “Uniport rappresentiamo il 65% del movimento container in Italia. Nel 2022 abbiamo consolidato la ‘squadra di governo’ di Uniport con 4 vicepresidenti e un nuovo segretario generale, Paolo Ferrandino, che ha preso il posto di Giuseppe Rizzi (passato a Fermerci, ndr)”.
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