Frena la discesa dei noli container: stabile la rotta Shanghai – Genova nell’ultima settimana
I carrier intanto preparano una iniezione di capacità sulle tratte transatlantiche dal Mediterraneo verso il Nord America
Si arresta nell’ultima settimana il crollo dei noli per il trasporto via mare di container.
Dopo il tonfo che nei sette giorni precedenti li aveva portati a registrare un nuovo -6% a livello medio globale (pari a quello che ha specificamente interessato la tratta Shanghai – Genova, con tariffe in quel caso sprofondate a 2.908 dollari per l’invio di box da 40’), l’ultimo report di Drewry rimanda per la settimana che si è chiusa il 15 dicembre la fotografia di una sostanziale stabilità.
L’indice composito registra infatti una flessione (ma solo dell’1%, da 2.139 a 2.127 dollari), come effetto di tariffe invariate sulle rotte Shanghai – Genova (0%, 2.909 dollari), Shanghai – Los Angeles (0%, 2.000 dollari) e Rotterdam – Shanghai (0%, 797 dollari) e di cali leggeri sulle altre. Scendono infatti dell’1% le tariffe per le spedizioni in direzione inversa, ovvero dallo scalo cinese al porto olandese (da 1.686 a 1.674 dollari), e flessioni della stessa entità si osservano sulla rotta Los Angeles – Shanghai (-1%, 1.175 dollari) e sulla Shanghai – New York (-1%, 3.952 dollari). Il calo più consistente di quest’ultima tornata di rilevazioni (-4%, 1.269 dollari) si osserva sulla tratta New York – Rotterdam, mentre i noli delle spedizioni in direzione inversa, su cui pure è notata una flessione dell’1%, continuano a mantenersi su importi decisamente elevati e superiori ai 7mila dollari (precisamente a 7.050).
Una situazione, quest’ultima, che però pare destinata a cambiare a breve allineandosi a quella generale grazie alle consistenti iniezioni di capacità che i carrier hstanno predisponendo sul trade Nord Europa – Nord America a partire da metà dicembre. Nel dettaglio, Sea-Intelligence prevede che alla fine dell’anno questa sarà del 43% superiore a quella dell’ultima settimana del 2021, mentre il divario salirà al +48% verso febbraio. Rispetto al 2019, nello stesso tempo si passerà da una situazione di parità a un gap positivo del 20% nel secondo mese dell’anno. La dinamica sarà simile anche per le spedizioni dal Mediterraneo verso l’America settentrionale, dove tra gennaio e febbraio 2023 la stiva dislocata sarà in media superiore del 25% a quella del 2019.
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