Le sovvenzioni per il cabotaggio marittimo non cambieranno prima di fine 2023
La revisione della metodologia per calcolare l’utile “ragionevole” da garantire agli armatori convenzionati annunciata da Art terminerà nell’estate del prossimo anno
Secondo step nel percorso che porterà al rialzo delle sovvenzioni pubbliche ai servizi di trasporto marittimo convenzionato.
Dopo aver annunciato l’avvio di una “valutazione di impatto della regolazione” (Vir), lo scorso settembre, ieri l’Autorità di Regolazione dei Trasporti è tornata sull’argomento, con una nuova delibera che sancisce l’avvio vero e proprio “di un procedimento di revisione della metodologia per la determinazione del margine di utile ragionevole nei servizi, gravati da Osp, di cabotaggio marittimo”.
L’esito specifico della Vir non è stato pubblicato dal garante, la cui delibera spiega però che tale procedura ha “consentito, tra l’altro, di rilevare alcuni specifici limiti della vigente regolazione in materia di determinazione dell’utile ragionevole relativamente ai servizi di trasporto su strada, per ferrovia e marittimi soggetti a obblighi di servizio pubblico, nonché di valutarne il grado di attualità ed efficacia rispetto al contesto di mercato, alla luce, in particolare, delle attività di monitoraggio ed approfondimento svolte dai competenti Uffici dell’Autorità”.
Identiche a quelle di due mesi fa, pre-Vir, le formule di dettaglio utilizzate dalla delibera Art: “In particolare, che, con riferimento ai servizi di trasporto considerati, possono verificarsi casi in cui il capitale investito netto delle imprese è pari o prossimo allo zero anche in virtù dell’utilizzo di materiale rotabile/naviglio già ammortizzato, e/o totalmente o parzialmente finanziato dall’ente affidante; l’esigenza di garantire la remuneratività del servizio di trasporto, anche nei casi in cui il valore del capitale investito dalle imprese affidatarie per l’esecuzione del servizio risulti di ridotta entità o pari a zero, favorendo la più ampia partecipazione degli operatori alle procedure concorsuali e, più in generale, la disponibilità degli stessi a concorrere per il mercato dei servizi di interesse pubblico”.
Già in occasione del primo step Art aveva spiegato che, slegando la remunerazione dei servizi dagli investimenti proposti dai candidati ad operarli, “non vuole premiare egualmente operatori che investono nel rinnovo del naviglio e altri che utilizzano navi con età avanzata e già ammortizzate”, bensì favorire la contendibilità delle gare a garanzia dei servizi di cabotaggio marittimo di interesse pubblico (la c.d. continuità territoriale)”.
Per vedere gli effetti dell’intervento, però, ci vorrà parecchio tempo, dato che “il termine di conclusione del procedimento è fissato al 30 giugno 2023”.
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