Differito di un anno l’aumento dei canoni
Il Governo accontenta nel Milleproroghe i terminalisti portuali. Salta il rifinanziamento della cassa integrazione per le Funivie di Savona
L’aggiornamento annuale dei canoni demaniali portuali “è differito” di un anno.
Non è lo stralcio richiesto, ma la geremiade dei terminalisti ha comunque intenerito il Governo: il temuto adeguamento sulla base della media degli indici Istat sui prezzi al consumo per le famiglie e sui prezzi alla produzione, che secondo le associazioni Assiterminal, Assologistica e Fise Uniport avrebbe comportato un aumento di oltre il 25% dei canoni, è stato rinviato di un anno.
Nell’ultima bozza del Decreto Milleproroghe di prossima pubblicazione, infatti, è stato aggiunto un comma che recita: “Per il 2023, l’aggiornamento di cui all’articolo 04 del decreto legge 5 ottobre 1993, n. 400, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 1993, n. 494, relativo ai canoni delle concessioni demaniali dovuti alle Autorità di sistema portuale da parte delle imprese titolari di concessione rilasciata ai sensi dell’articolo 36 del codice della navigazione e degli articoli 16 e 18 della legge 28 gennaio 1994, n. 84, nonché dalle imprese concessionarie di stazioni marittime e dei servizi di supporto a passeggeri, è differito al 1° gennaio 2024”.
A una lettura letterale, quindi, parrebbe che dal primo gennaio 2024 ai canoni si applicherà sia la media registrata quest’anno che quella che verrà registrata l’anno prossimo, col rischio quindi di un aumento ancora più massiccio. Un anno però è lungo e le cose potranno cambiare, a partire dal criterio dell’adeguamento, che la categoria – dopo averlo accettato senza eccepire negli ultimi 25 anni di adeguamenti minimali o addirittura negativi – chiede ora di rivedere.
Da notare, in tema portuale, come, rispetto alla bozza prenatalizia del Milleproroghe, in quest’ultima sembrerebbe esser stata espunta la proroga di un anno della cassa integrazione straordinaria per i dipendenti dell’impianto funiviario che collega Savona a San Giuseppe di Cairo, la cui gestione la legge di bilancio ha appena attribuito con poteri commissariali al presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale.
A.M.
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