Il porto di Brindisi ‘si alza’ di altri tre metri
Da inizio 2023 potranno ormeggiare navi con altezza massima fino a 48 metri grazie a un’apposita ordinanza appena emanata
Si innalzano di ulteriori tre metri i limiti di ingombro consentiti alle navi, per la sosta e gli ormeggi nel porto di Brindisi, raggiungendo i 48 metri nelle banchine commercialmente rilevanti. Un up-grade considerevole rispetto a quanto già ottenuto nel luglio 2021.
Ad annunciarlo è stata l’Autorità di sistema protuale del Mar Adriatico Meridionale spiegando che la decisione è frutto di una procedura avanzata nell’ottobre 2021 dalla stessa port authority che, “dopo aver verificato la sussistenza di concrete esigenze operativo-commerciali e in stretta sinergia con la Capitaneria di Porto di Brindisi, aveva richiesto ad Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) la possibilità di valutare un ulteriore aumento dei limiti di ingombro dai 45 ai 48 metri sul livello del mare; in maniera tale che nella fase di adozione definitiva dell’ordinanza marittima da parte della Capitaneria i limiti fossero censiti alla nuova misura.
L’Enac, dopo aver verificato attraverso lo studio prodotto da Enav (Ente Nazionale di Assistenza al Volo), “Studio Aeronautico Aeroporto di Brindisi – Analisi dell’interazione Porto/Aeroporto nella
configurazione di sviluppo 04/06/2020” che tale ulteriore innalzamento non avrebbe comportato implicazioni con le radio assistenze al servizio dell’Aeroporto di Brindisi; con le procedure di volo (sia di avvicinamento alla pista 31 che di partenza per pista 13); con il segmento a vista delle procedure di avvicinamento; con la superficie di protezione del Papi (Precision Approach Path Indicator- il sistema luminoso di avvicinamento) della pista RWY31 ha dato parere positivo.
A seguito di ciò le parti coinvolte, ovvero Aeroporti di Puglia spa, Enac, AdSPMAM e Capitaneria di Porto, a valle di un incontro, avvenuto nello scorso mese di novembre, per consentire una coesistenza sicura e operativa, data la stretta contiguità tra le due infrastrutture, hanno stabilito di proporre per l’aeroporto di Brindisi l’inserimento di una clausola speciale, una Special Condition, nel regolamento europeo che disciplina l’approccio dell’aereo alla pista, emanato dall’agenzia di sicurezza al volo Easa (European Aviation Safety Agency).
Questo il commento in proposito del presidente di Adsp pugliese, Ugo Patroni Griffi: “Chiudiamo l’anno con un risultato che proietta il porto verso nuovi importanti scenari, già nell’immediato futuro. L’aver aggiunto ulteriori tre metri a quanto avevamo precedentemente ottenuto significa rendere ancora più appetibile e competitivo il nostro scalo. Il gigantismo navale, il fenomeno per cui le navi diventano sempre più grandi per trasportare una considerevole varietà di merci, inizia a non farci più paura. Assieme al dragaggio dei fondali, l’innalzamento del limite di ingombro e i progetti di infrastrutturazione che stiamo portando avanti- conclude il Presidente- ci condurranno alla vittoria delle sfide logistiche, ambientali e commerciali che abbiamo intrapreso. Sfide che mirano a trasformare il porto in un vero e proprio hub di scambio globale”.
Il comandante della Capitaneria di Porto di Brindisi, C.V. (CP) Luigi Amitrano, ha aggiunto: “Questa sinergia dimostra la sensibilità verso lo sviluppo delle attività commerciali del porto di Brindisi, anche da parte degli altri Enti- in questo caso quelli aeroportuali che svolgono attività altrettanto importanti per il territorio locale sinergia e sensibilità che consentiranno l’attracco in sicurezza di navi, con caratteristiche dimensionali superiori rispetto a quelle che attualmente operano nello scalo adriatico, con importanti e sicuri vantaggi di natura commerciale”.
Nei primi giorni del prossimo anno, pertanto, con l’emanazione della nuova ordinanza già elaborata dalla Capitaneria di porto, le navi con sagoma non superiore a 48m slmm (sul livello del mare) potranno ormeggiare alle banchine di Riva di Costa Morena; Nuovo Sporgente di Ponente e Prolungamento di Costa Morena, senza la necessità dell’emanazione di un notam. Tale autorizzazione è subordinata al fatto che le parti apicali delle imbarcazioni dovranno essere dotate di illuminazione che garantisca la visibilità del naviglio già a distanza di 4 km e che l’illuminazione dovrà essere mantenuta attiva durante l’ormeggio e anche durante la movimentazione da e verso la banchina.
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