Decreto ‘rinnovo flotte’: ecco la lista di armatori e progetti italiani ammessi ai contributi
Gnv, Marnavi, Toremar, Liberty Lines e Snav hanno fatto il pieno di contributi. Solo 161 milioni sono stati assegnati sui 500 disponibili
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a meno di un mese dalla scadenza fissata per la presentazione del termine posto per l’invio delle domande (5 Dicembre scorso), ha stilato e pubblicato la graduatoria delle società armatoriali e dei progetti di retrofit e di nuove costruzioni navali ammessi ai contributi pubblici resi disponibili dal cosiddetto decreto ministeriale “Rinnovo flotte” n.290 dello scorso 21 Settembre. Si tratta di una misura inserita fra quelle del fondo complementare al Pnrr e per la quale erano disponibili 500 milioni di euro sottoforma di “contributo di importo non superiore al 50 per cento dei costi necessari per il rinnovo ovvero l’ammodernamento delle navi, anche in fase di costruzione”.
Il dicastero premette che, “per effetto delle graduatorie proposte, risultano ammesse a beneficio n. 88 domande per un importo complessivo pari a € 163.395.152,75, notevolmente inferiore alle risorse disponibili talché, al fine di incentivare la misura”, si è ritenuto “di ammettere a beneficio anche le domande per le quali, in ragione del lieve scostamento, l’indice di abbattimento CO2 risulti superiore a 0,9 ma non superiore a 1”.
Una delle prime evidenze che salta agli occhi è infatti il totale di contributi concedibili che supera appena i 160 milioni di euro, poco più del 30% delle risorse rese disponibili dal Pnrr. Altra ‘sorpresa’ è la totale assenza in graduatoria di Grimaldi Group, primo armatore italinao per numero di navi in flotta, che evidentemente non ha avuto interesse a sottoporre progetti di retrofit e nuove costruzioni avendo nel recente passato già avviato un programma di retrofit a proprie spese.
A trarne il maggiore beneficio sarà invece Grandi Navi Veloci alla quale spetteranno circa 33 milioni di euro per interventi dii retrofit sulle seguenti navi: La Superba, GNV Spirit, La Suprema, Rhapsody, Majestic, Splendid, GNV Allegra, Fantastic, GNV Sealand, Excellent ed Excelsior. La seconda shipping company per valore di contributi ammessi è Marnavi con oltre 23 milioni di euro per una nuova nave (16,7 milioni di euro) più altri interventi sulla flotta esistente (più precisamente sulle unità Ievoli Sprint, Luca Ievoli, Ievoli Fast, Domencio Ievoli, Giulia Ievoli, Acquamarina, Ievoli Speed, Ievoli Gold, Attilio Ievoli, Ievoli Shine, Lia Ievoli, Mimmo Ievoli ed Enrico Ievoli).
Sono invece destinati alla costruzione di una nuova nave (temporaneamente ribattezzate Toremar First) anche i 22,5 milioni di euro che Toremar, come preannunciato da Achille Onorato a SHIPPING ITALY lo scorso Ottobre, ha chiesto al Ministero per incrementare la sua flotta. Quando e dove questa newbuilding sarà ordinata al momento non è dato saperlo. Nuove commesse in vista anche per Genova Trasporti Marittimi del gruppo Finsea (che ha chiesto e ottenuto insieme alla Fratelli Neri di Livorno quasi 8 milioni di euro per una nuova bunker tanker da costruire presso il cantiere San Giorgio del Porto), per la società di rimorchio S.E.R.S. del gruppo Rimorchiatori Mediterranei e attiva a Ravenna (destinataria di 6,3 milioni di euro) e soprattutto per Liberty Lines che ha fatto il pieno di contributi (quasi 21,5 milioni) per i 12 nuvoi traghetti veloci già ordinati al cantiere spagnolo Armon. All’elenco delle nuove costruzioni si aggiungerà anche una nuova nave per Maregiglio di Navigazione che ha ottenuto per questo quasi 5,8 milioni di contributo, un nuovo motopontone per Fincosit (oltre 3 milioni di contributo), due traghetti per Snav (oltre 11 milioni di contributi), una seconda nave ibrida gemella della Sikania per Bluferries (7 milioni) e una newbuilding anche per Lauro.it (3,8 milioni). Alla società sorella Alicost andranno 325 mila euro e alla Alilauro 425 mila euro per interventi rispettivamente sulle unità Città di Amalfi e Giove Jet.
L’elenco dei progetti ammessi si completa poi con vari interventi di refit programmati o eseguiti da Moby e Compagnia Italiana di Navigazione che hanno fruttato contributi per oltre 8,5 milioni (per le navi Moby Vincent, Giraglia, Moby Tommy, Nuraghes, Sharden, Moby Aki, Moby Wonder, Athara, Janas, Alf Pollak, Maria Grazia Onorato, Giuseppe Lucchesi, Bithia, Moby Kiss, Vincenzo Florio, Raffaele Rubattino, Moby Dada e Moby Niki). Molti anche gli interventi previsti sui mezzi veloci di Navigazione Libera del Golfo che incasserà risorse pubbliche per oltre mezzo milione di euro (relative a retrofit sui traghetti Salerno Jet, Superjet, Ischia jet, Jumbo Jet, Capri jet, Santa Lucia, Napoli Jet, Sorrento Jet, Vesuvio Jet e Patrizia).
Quasi 1 milion di euro ciascuna è stato riconosciuto ai lavori prebvisti sulle navi con-ro Jolly Cristallo e Jolly Quarzo della Ignazio Messina & C. e alla società ‘sorella’ RoRo Italia (51% Msc e 49% Ignazio Messina & C.) per le navi Jolly Perla e Jolly Titanio (per quest’ultima il contributo richiesto è di 110 mila euro). Completano infine questo lungo elenco le società Reseaworld che ha chiesto e ottenuto quasi 600 mila euro per la bettolina Solaria (attualmente di proprietà di Morfini ma opzionata per l’acquisto dall’azienda guidata da Valeria Sessa) e la società Sir con 354 mila euro per la Punta Verde. A Forship (controllante di Corsica Ferries) poco meno di 250mila euro per interventi sul traghetto Mega Express Three.
Il decreto “rinnovo flotte” specifica che, delle risorse complessive, “225 milioni sono destinati a interventi di rinnovo delle navi (acquisto di nuove unità navali dotate di impianto di propulsione a basso impatto ambientale, in linea con la definizione di ‘veicolo pulito’ secondo le linee guida della Commissione europea); 225 milioni per interventi di completamento di nuove unità navali dotate di impianti di propulsione a basso impatto ambientale, oppure per lavori di modificazione di unità navali o di trasformazione che ne comportino un radicale mutamento delle caratteristiche; 50 milioni per interventi di rinnovo di unità navali operanti nei porti italiani, come i rimorchiatori. Gli interventi comprendono l’acquisto di nuove unità navali a basso impatto ambientale, il completamento di nuove unità o lavori di trasformazione in senso ecologico di unità navali già operative. I miglioramenti dal punto di vista della riduzione delle emissioni di gas climalteranti ottenibili grazie alle proposte che vengono presentate per l’ammissione al contributo dovranno essere certificati dagli organismi terzi specializzati”.
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