Nel porto di Napoli potrebbe riprendere vita un terminal cementiero
Avviso di procedura comparativa dell’Adsp per l’assentimento in concessione del fabbricato ex Cogemar e delle aree di pertinenza (ma senza banchina in esclusiva)
Il fabbricato alle spalle della sede partenopea dell’Autorità di Sistema Portuale di Napoli e Salerno potrebbe presto tornare all’originario destinazione.
L’ente, infatti, ha emanato un avviso di pre-informazione relativo al fabbricato ex Cogemar, sito sul lato ovest del Molo Pisacane, per il cui utilizzo “sono pervenute diverse manifestazioni di interesse ed istanze ex art.36 codice della navigazione e articoli 16 e 18 della legge 84/94, a vari scopi”. Vi si spiega inoltre che “la sua destinazione originaria indicata nel precedente titolo concessorio era quella di operazioni legate al cemento” e che “si ritiene di dover mantenere l’originaria destinazione dell’immobile e delle aree di pertinenza ed è intendimento dell’Amministrazione, considerata la destinazione d’uso della banchina Molo Pisacane lato ponente ormeggio 21-22, esaminare con procedura partecipativa concorrenziale domande per una concessione ex articolo 18 e correlata autorizzazione ex art.16 della durata quadriennale per lo svolgimento di operazioni portuali rientranti nel ciclo delle rinfuse secche (cemento) senza che l’utilizzo delle aree scoperte comporti alcuna influenza sull’utilizzo della banchina/ormeggio, il cui utilizzo resta regolato dalle vigenti ordinanze”.
Una precisazione indispensabile quest’ultima, dato che la Capitaneria ha disposto per la banchina in questione l’uso pubblico e “la destinazione prevalentemente a navi traghetto e crociera che non trovino ormeggio alla stazione marittima e, in subordine, alle navi che trasportano contenitori e merce varia: pertanto gli utilizzi della banchina dovranno essere coordinati a tali esigenze”. Chi voglia in sostanza ripristinare un terminal cementiero sul Molo Pisacane dovrà fare i conti con la fruizione non esclusiva dei relativi accosti.
Non solo, perché la port authority avvisa che nessuna pretesa potrà essere avanzata allorquando dovesse mutare la destinazione d’uso dell’area: “Nel rilasciando titolo concessorio sarà inserita apposita clausola di revoca laddove l’intero comparto sia destinato per utilizzi connessi ad altre attività con essa (movimentazione di cemento, ndr) incompatibili”. Il concessionario sarà cioè “obbligato a rilasciare i beni demaniali dietro semplice richiesta dell’Adsp, senza alcuna pretesa di risarcimento e/o delocalizzazione in altro sito portuale”.
“L’iniziativa – spiega il presidente di Adsp Andrea Annunziata – potrebbe essere un modo per calmierare il mercato del cemento”.
A.M.
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