Sarebbe stato invece il maltempo a far incagliare nelle scorse ore lungo il canale di Suez la nave bulk carrier Glory lunga 225 metri nei pressi della città di Qantara, nella provincia di Ismailia. Era stata la società di servizi del canale, Leth Agency, a diramare l’allarme. Dopo vari tentativi le squadra di soccorso sono riuscite a rimettere in galleggiamento la nave Glory e il suo carico di 65.000 tonnellate di garnaglie provenienti dall’Ucraina e dirette in Cina. Il traffico lungo il canale è stato ripristinato grazie all’intervento di tre rimorchiatori della Suez Canal Authority che hanno spostato lo scafo a ridosso della riva liberando dallingombro il canale.
Incagliata a Gioia Tauro una nave di Msc da 340 metri (VIDEO)
Anche nel canale di Suez nelle scorse ore si è incagliata la bulk carrier Glory poi rimessa in galleggiamento grazie all’intervento di tre rimorchiatori
Questa mattina, nel corso della manovra di uscita dal porto di Gioia Tauro, la nave portacontainer Msc Elaine (battente bandiera di Panama, lunga 340 metri, larga 46 e con un pescaggio di 14 metri) ha impattato con la prua sinistra contro la barriera frangiflutti dell’imboccatura dello scalo.
A renderlo noto è stato il Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto precisando come la nave, “che era in manovra con l’ausilio di due rimorchiatori portuali e con condizioni meteorologiche ottimali (assenza di vento e onda), si è quindi incagliata sulla scogliera, in corrispondenza del fanale verde, impossibilitata a muoversi. Attualmente non si registrano danni a persone e all’ambiente”. Dopo la toccata nello scalo calabrese questa boxship da 8.500 Teu di portata era diretta al porto maltese di Marsaxlokk.
La Capitaneria di porto gioiese, che ha assunto nell’immediatezza il coordinamento delle operazioni di disincaglio, ha inviato sul punto una propria motovedetta e due squadre di nostromi (che hanno verificato l’assenza di ogni danno ad equipaggio e altre persone), e ha altresì disposto l’invio sul posto di tutti e quattro i rimorchiatori presenti in porto (fra questi si vedono impegnati Med Pollux, Med Castor e Med Tegmine della flotta ConTug e MedTug), attualmente ancora impegnati nelle operazioni di disincaglio (guarda il VIDEO), unitamente a una squadra di sommozzatori locali per la verifica di eventuali danni sull’opera viva.
A margine delle attività operative, la Guardia Costiera ha aperto anche una inchiesta amministrativa per ricostruire la dinamica degli eventi e individuare eventuali profili di responsabilità. Varie possono essere le cauae: un guasto ai motori o al timone, o un errore umano. Adesso si aspetta di capire se il moto ondoso previsto per la nottata possa aiutare le operazioni. Se questo non avverrà, come extrema ratio si cercherà un pontone dotato di una gru per alleggerire dai container la prua della nave. In ogni caso si prevedono tempi lunghi che potrebbero portare ad un blocco del porto anche per alcuni giorni con danni rilevanti sul piano economico per tutto il sistema logistico della linea e del porto.