Mdc Terminal raddoppia le merci varie e arriva a 300mila tons movimentate
Con la concessione prorogata al 2039 nel porto di Marina di Carrara il terminalista prepara 5 milioni di investimenti
Mdc Terminal, società terminalistica del gruppo Dario Perioli, definisce il 2022 come “un anno eccellente, di grande crescita e – finalmente, dopo questi anni difficili per tutti – di piena espressione del proprio potenziale”.
L’amministratore delegato Michele Giromini a SHIPPING ITALY sottolinea che il terminal “conferma la sua vocazione multipurpose, con volumi di merce non containerizzata più che raddoppiati a circa 300.000 tonnellate, a fronte di un livello in lieve flessione di Teu movimentanti (17.875 rispetto ai 20.248 Teu del 2021); abbiamo gestito 110 accosti, quasi il 25% in più del 2021, grazie al mantenimento delle linee per Algeria e Tunisia e alla notevole crescita di navi tramp che ci scelgono per le operazioni di carico e scarico”.
A questi risultati si aggiungono “quelli derivanti dalla nostra partecipazione ai progetti di infrastrutturazione del porto di Genova, di cui siamo molto orgogliosi, essendo coinvolti come porto d’imbarco in un grande progetto di economia circolare: qui siamo l’ultimo anello ‘a terra’ di una catena logistica estremamente efficiente, che ha saputo movimentare nell’anno oltre 1.200.000 tonnellate di materiale, con 140 accosti e oltre 150 accessi giornalieri”. Il riferimento di Giromini è all’imbarco di materiale che proviene dalle cave di marmo e viene spedito via nave a Genova dove serve per i riempimenti del ribaltamento a mare dello stabilimento Fincantieri di Sestri Ponente.
“Quest’anno – prosegue l’a.d. di Mdc Terminal – grazie anche all’opera di razionalizzazione delle aree portata avanti dall’AdSP del Mar Ligure Orientale e alla collaborazione delle altre aziende limitrofe del comparto, abbiamo ridefinito la nostra concessione, prorogandola al 2039 ed estendendola a tutta la banchina Taliercio. Questo ci permetterà di servire più navi contemporaneamente, di essere più efficienti e – grazie al termine maggiore – di introdurre investimenti importanti, in attrezzature e infrastrutture, per almeno 5 milioni di euro solo nei prossimi 5 anni.
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