Marebonus e imbarco semplificato dei marittimi riuniscono Confitarma e Assarmatori
Le due associazioni di categoria hanno presentato le medesime richieste durante l’audizione in vista della conversione del decreto Milleproroghe
Le due associazioni di categoria degli armatori italiani hanno fatto fronte comune per presentare al Governo le medesime proposte di correttivi al decreto legge Milleproroghe approvato a fine dicembre scorso. Si tratta di due misure, ritenute evidentemente prioritarie, volte a semplificare l’imbarco dei marittimi italiani nei porti nazionali e, la seconda, a mantenere risorse inutilizzate per l’incentivo Marebonus volto a stimolare la domanda di trasporto merci combinato mare-terra.
Più precisamente all’Audizione della 1ª e 5ª Commissioni riunite (Affari costituzionali e Bilancio) del Senato della Repubblica, le richieste principali avanzate da Confitarma sono state le seguenti. “La proroga al 31/12/2023 della norma (art. 103-bis) che consente, anche nei porti italiani, l’arruolamento del personale marittimo tramite la procedura semplificata già prevista dal Codice della navigazione per gli imbarchi sulle navi di bandiera italiana in porti esteri”. Il direttore generale della Confederazione italiana aarmatori, Luca Sisto, ha ricordato a tal proposito che “tale semplificazione è stata apprezzata – nell’ambito del ‘Tavolo del mare’, istituito presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dall’Amministrazione e dalle parti sociali che hanno condiviso la necessità non solo di prorogare tale procedura semplificata, ma di renderla strutturale” spiega una nota.
Questa invece la seconda richiesta: “L’approvazione dell’emendamento relativo al Marebonus, presentato insieme ad Assarmatori, che chiede di ‘recuperare’, senza alcun costo per l’erario, i 39 milioni di euro stanziati dalla legge di bilancio 2021 per l’annualità 2022, destinandoli alle successive annualità 2023 e 2024. “Le difficoltà legate all’adozione del regolamento di attuazione, infatti, hanno impedito l’impegno degli stanziamenti previsti per il 2022 e si rischia, se non verrà accolto l’intervento normativo da noi proposto, di assottigliare ancora di più le risorse, già ridotte rispetto a quelle del vecchio Marebonus” spiega Confitarma.
Assarmatori ha fatto sapere di aver chiesto di “estendere l’efficacia della norma contenuta nel decreto ‘Cura Italia’ che aveva disposto la semplificazione di numerose procedure previste dal Codice della Navigazione, fra cui in particolare la possibilità, da parte del comandante di una nave, di stipulare tutti i contratti di arruolamento dei membri dell’equipaggio e, per quanto riguarda il Marebonus, non disperdere i fondi già stanziati con precedenti provvedimenti che per un rallentamento dei procedimenti attuatori e regolativi non si sono riusciti a distribuire”.
Il segretario generale dell’associazione, Alberto Rossi, ha sottolineato che “in entrambe le circostanze si tratta di proposte a costo zero ma che, se accolte, rappresenterebbero un segnale fortissimo per il nostro settore. Nel primo caso, infatti, sarebbe un piccolo ma importante passo avanti nell’ottica della semplificazione; nel secondo si avrebbe un beneficio straordinario, contribuendo a supportare un asset come le Autostrade del Mare in cui gli armatori italiani sono leader nel mondo”.
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