Bloccata per Port State Control la nave Seven S a Genova
Al termine della verifica sono state accertate oltre 20 deficienze di cui alcune particolarmente gravi
É stata sottoposta a fermo amministrativo dalla Guardia Costiera di Genova la nave general cargo Seven S (battente bandiera panamense e in servizio dal 1993) che martedì pomeriggio si è pericolosamente inclinata sul molo Canepa al Terminal Imt a Sampierdarena.
“Un team di tre ispettori Port state control è salito a bordo la mattina di mercoledì non appena le condizioni lo hanno permesso – spiegano dalla Sezione sicurezza navigazione – per accertare le condizioni della nave e degli equipaggiamenti a seguito dello sbandamento”.
La nave, gestita da una società con sede in Turchia, nel corso delle precedenti ispezioni Port state control non aveva palesato particolari problematiche, tanto che non risultava tra quelle da sottoporre prioritariamente a ispezione secondo il sistema di targeting europeo.
“Ovviamente dopo un evento simile è nostro obbligo recarci a bordo per valutare la situazione ed adottare i provvedimenti del caso” spiega uno degli ispettori. “Già osservandola dalla banchina ci siamo immediatamente resi conto dei danni subiti e abbiamo iniziato quella che è definita in gergo ‘un’ispezione più dettagliata’, tesa non solo ad accertare le condizioni dell’unità, bensì a valutare la gestione della stessa sotto diversi profili, tra cui: sicurezza navigazione, preparazione equipaggio, protezione dell’ambiente e tutela della salute e delle condizioni di lavoro dei marittimi a bordo”.
Al termine della verifica sono state accertate oltre 20 deficienze di cui alcune particolarmente gravi sia tecniche sia certificative e documentali che hanno portato alla detenzione della nave. Prima di ripartire, oltre a dover eseguire le riparazioni del caso e rettificare tutte le criticità rilevate, dovrà altresì essere sottoposta ad un’attenta verifica da parte dell’autorità di bandiera e del registro di classificazione.
“Sono state giornate, e notti, impegnative” sottolinea l’Ammiraglio Sergio Liardo, comandante del porto di Genova e direttore marittimo della Liguria. Grazie alla cooperazione di tutti gli attori coinvolti, dai vigili del fuoco ai tecnici del Registro italiano navale e agli altri operatori portuali, siamo riusciti a gestire nell’immediatezza una situazione non semplice che poteva aver conseguenze peggiori. I miei uomini del Reparto tecnico-amministrativo, che hanno operato proprio nelle fasi più critiche dell’evento fino al mattino del 18 gennaio, consentendo la messa in sicurezza dell’unità e prevenendo ogni tipo di inquinamento del porto, stanno cooperando con la procura di Genova che, come noto, ha aperto un fascicolo in merito all’evento, fatta salva ogni presunzione di innocenza”.
“Terminata l’emergenza – conclude l’Ammiraglio – nel quadro del nostro prioritario compito istituzionale, ossia tutelare la sicurezza della navigazione e la salvaguardia della vita umana in mare, era divenuto prioritario recarci a bordo per sottoporre l’unità ad un’incisiva attività ispettiva che, come accennato, ha portato al rilievo di gravi criticità e quindi al suo fermo sino all’eliminazione delle stesse.”
“Come ho già avuto modo di dichiarare più volte, non c’è posto a Genova e nei porti della Liguria per navi non in regola con le convenzioni internazionali ed impiegheremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per fermare le unità che non rispettano gli standard previsti”.
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