Sui canoni portuali il Parlamento corre in soccorso dei concessionari
Negli emendamenti al Milleproroghe anche aiuti a compagnie e imprese portuali per la guerra in Ucraina. Per i terminalisti anche una norma allunga-concessioni
La rassicurazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è stata mantenuta: tutti i partiti di maggioranza e di opposizione (eccezion fatta per il Movimento 5 Stelle) si sono spesi per i terminalisti portuali, proponendo fra gli emendamenti al Decreto Milleproroghe misure atte quantomeno a posporre l’entrata in vigore dell’aggiornamento annuale dei canoni concessori all’inflazione, superiore quest’anno al 25%.
Alla fine l’unica segnalata – cioè candidata alla votazione (favorevole, dato l’appoggio bipartisan alla misura) – è stata la versione di Italia Viva, che dà ossigeno per un semestre ai terminalisti prevedendo la sospensione “fino al 30 giugno 2023” dell’applicazione dell’aggiornamento.
Non è l’unico emendamento segnalato di interesse per i concessionari. Il senatore Antonio De Poli (Noi Moderati), infatti, ha proposto un emendamento che, se approvato, andrà a incidere sul regolamento concessioni appena varato dal Governo: la durata delle concessioni “potrà essere estesa fino ad un massimo di anni quaranta per le concessioni riguardanti e/o comprendenti immobili demaniali di proprietà dello Stato, qualora venga posto a carico del futuro concessionario l’obbligo del ripristino e della messa a norma dell’immobile stesso. Per la quantificazione degli anni di concessione da parte dell’ente competente al rilascio dell’atto, dovrà essere presentato un piano economico finanziario asseverato da una società di revisione o da una banca in merito alla sostenibilità del piano stesso”.
Sempre dalla maggioranza, ma questa volta dalla Lega Nord, arriva infine la segnalazione di un emendamento a sostegno di compagnie e imprese portuali, che, “In conseguenza della crisi economica e finanziaria derivante dagli sviluppi del conflitto bellico in Ucraina”, potranno ricevere dalle Autorità di Sistema Portuali per gli anni 2022 e 2023 eventuali risorse residuate da quelle stanziate per fronteggiare la crisi da Covid col Decreto Rilancio nel 2020.
A.M.
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