Crollano i prezzi delle navi portacontainer usate
Navi che un anno fa venivano cedute a 46 milioni di dollari oggi ne valgono meno di 14
I prezzi delle navi portacontainer di seconda mano sono in caduta libera. Dopo una seconda metà del 2022 molto in sordina in termini di vendite, le prime settimane del 2023 hanno registrato, secondo una ricostruzione di Splash 247, un forte calo dei prezzi per il settore che in precedenza era stato invece assai vivace.
Il broker Southport Atlantic ha citato la vendita della G. Ace, una nave da 2.553 Teu costruita nel 2007, come un buon esempio del crollo dei valori. La nave, appena venduta a interessi cinesi, è riuscita a ottenere 13,7 milioni di dollari, mentre la nave gemella, ST Ever, era stata venduta per 46,5 milioni di dollari 12 mesi prima, un gap di oltre il 70%.
Allo stesso modo, l’acquirente più aggressivo del settore negli ultimi anni, Msc, ha appena concluso un affare comparabile, pagando 9,75 milioni di dollari per la Buxcontact, una nave di 21 anni da 2.478 Teu. Un’unità gemella era stata venduta per 23 milioni di dollari 12 mesi fa (-57,6%).
“La lista delle candidate continua a crescere e i prezzi sono sotto pressione. Sarà interessante osservare dove arriveranno i nuovi parametri di riferimento nelle prossime settimane” si legge nell’ultimo rapporto sui container di Braemar.
I volumi delle compravendite di navi portacontainer sono diminuiti lo scorso anno rispetto al record registrato nel 2021, con Clarksons Research che ha calcolato 0,6 milioni di Teu venduti nel 2022, in calo rispetto a 1,6 milioni di Teu. I prezzi dell’usato sono scesi notevolmente nella seconda metà dell’anno, a causa del calo del mercato dei noli e dell’aumento dell’incertezza degli investitori, e l’indice Clarksons delle boxship di seconda mano è sceso del 46% nel corso dell’anno.
“È improbabile che le prospettive dei prezzi delle compravendite migliorino presto, a causa dell’incombente sovraccapacità innescata dal monumentale portafoglio ordini” ha osservato un recente report di Alphaliner, suggerendo che il mercato odierno potrebbe riservare “interessanti opportunità” per gli acquirenti che finora sono stati esclusi dal mercato a causa del costo proibitivo del tonnellaggio.
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