Firmato il contratto per il restyling della diga di Catania
Respinta dal Tar l’istanza cautelare di Fincantieri Infrastructure, l’Adsp firma immediatamente il contratto con l’aggiudicataria
Coerentemente alle motivazioni addotte per la loro decisione dai giudici del Tar di Catania, l’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale non ha perso tempo e poche ore dopo aver ottenuto il provvedimento giudiziario che le consentiva di farlo, ha provveduto alla firma del contratto d’appalto con l’aggiudicatario dei lavori del maggiore degli appalti finanziati dal fondo complementare al Pnrr.
Si tratta della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori di consolidamento e ricarica della mantellata della diga foranea, rafforzamento e potenziamento della testata, del Porto di Catania, un appalto da 61,2 milioni di euro che a fine novembre l’ente aveva aggiudicato, dietro ribasso del 7,64% (56,66 milioni di euro il valore finale), a un raggruppamento temporaneo d’imprese costituito da Consorzio Stabile Grandi lavori Scrl, mandataria (73,77%), Cosedil Spa (mandante 14,82%) e Ecc Spa (mandante 11,41%). La cordata piazzatasi al secondo posto, formata da Fincantieri Infrastructure Opere Marittime, Nuova Coedmar, Comap – Consorzio Opere Marittime Attività Portuali, aveva immediatamente impugnato, con richiesta di sospensiva dell’aggiudicazione e della firma del contratto.
Nelle scorse settimane, con un’interpretazione normativa antitetica rispetto a quella usata dai colleghi per la diga di Genova – nel cui caso il Tar della Liguria aveva deciso di bypassare la fase cautelare, andando direttamente al merito ma valutando che la legislazione speciale legata al Pnrr stabilisse l’esigenza di consentire alla stazione appaltante di firmare il contratto d’appalto –, il Tar di Catania aveva congelato non solo l’aggiudicazione, ma anche la firma sul contratto fra Adsp siciliana e la cordata aggiudicataria in attesa dell’udienza cautelare collegiale.
Ed è in questa sede, quindi esaminando seppure in via preliminare gli atti di causa, che i giudici hanno stabilito “che non sussistono i presupposti per l’accoglimento dell’istanza cautelare”, anche, ma non solo, in ragione della legislazione speciale. Che del resto, pur enfatizzando il “preminente interesse nazionale alla sollecita realizzazione dell’opera” e la necessità della “coerenza della misura adottata con la realizzazione degli obiettivi e il rispetto dei tempi di attuazione del Pnrr”, pretende espressamente (a dispetto di quanto deciso a Genova) di valutare anche in sede cautelare “tutti gli interessi che possono essere lesi”, compresa la “la irreparabilità del pregiudizio per il ricorrente”.
Così, pubblicata oggi l’ordinanza del Tar, l’Adsp – ha fatto sapere il presidente Francesco Di Sarcina – ha immediatamente proceduto con la firma del contratto di appalto, prevedendo di consegnare l’attività di progettazione esecutiva, con tempi che, stando al cronoprogramma di 900 giorni, consentiranno il rispetto delle scadenza Pnrr (31/12/2026).
A.M.
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