In calo del 13,3% a gennaio le tariffe dei contratti di trasporto container
Il loro valore medio, rileva Xeneta, è comunque ancora superiore del 52,7% a quelli di un anno fa e del 216,4% a quelli del gennaio 2020
Dopo un dicembre stagnante (-0,1%), a gennaio i livelli medi dei noli dei contratti per il trasporto container via mare hanno vissuto un crollo, perdendo il 13,3% del valore rispetto al mese precedente.
Una evoluzione “non interamente inattesa”, secondo l’amministratore delegato di Xeneta Peter Berglund, considerato il calo della domanda globale, la maggior disponibilità di equipment, la minor congestione portuale in atto (nonché la discesa verso il basso che stanno affrontando da tempo i noli spot). Condizioni che secondo l’analista stanno mettendo ‘al posto di guida’, nel mercato dei noli anche di lunga durata, caricatori e spedizionieri. Per i carrier, al contrario, “gennaio è stato un mese difficile” e c’è “il pericolo reale di tempi orribili all’orizzonte”, prosegue Berglund, sottolineando che l’unica possibilità per i vettori di proteggere le tariffe è quella di “togliere capacità a un ritmo che rispecchi la domanda (o meglio la sua assenza)”.
Guardando più da vicino le singole tratte, il report di Xeneta rileva come i cali maggiori si siano visti a gennaio nei contratti per le esportazioni dal Far East, in discesa del 18,1% mese su mese (ma ancora superiori del 41% anno su anno) mentre il backhaul al contempo ha perso solo il 3,2% (ma resta del 25,7% più alto di 12 mesi prima). Ancora più nel dettaglio, le tariffe dei contratti per le esportazioni da Oriente verso il Mediterraneo sono scese in media del 15%, mentre in direzione del Nord Europa il calo è stato del 17%. Restano invece complessivamente ‘solidi’ i contratti per le esportazioni dall’Europa, che nonostante un calo del 5,2% a gennaio si mantengono superiori dell’83% alla media del gennaio 2022.
Nessuna catastrofe dunque è ora in corso per le shipping company, conclude Berglund rilevando anche che i contratti attuali risultano in media ancora superiori del 52,7% a quelli di un anno fa e addirittura del 216,4% rispetto al gennaio 2020. “Sì, i contratti stanno scendendo, ma sono saliti per molto tempo. Non dobbiamo ancora farci prendere dal panico, ma questo potrebbe esser il caso nei mesi a venire”.
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