A La Spezia congelato per dieci giorni l’appalto del molo Crociere
Su ricorso della cordata piazzatasi seconda il Tar sospende aggiudicazione e firma del contratto con Fincantieri e partner. Slitta ad aprile l’udienza sulla diga di Genova mentre Webuild ha già incassato 253 milioni di euro
Dopo il caso della realizzazione della nuova diga foranea di Genova e quello dei lavori alla diga di Catania, un altro appalto portuale finanziato dal fondo complementare del Pnrr e è finito al centro di una lite giudiziaria fra le cordate candidatesi alla realizzazione.
Come preannunciato da SHIPPING ITALY, infatti, anche la cordata piazzatasi seconda (Fincosit con Rcm e Agnese Costruzioni) nella gara dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale per la costruzione del molo su cui sorgerà il nuovo terminal crociere del porto di la Spezia, aggiudicata per 47,3 milioni di euro a un raggruppamento temporaneo d’imprese fra Sales, Fincantieri Infrastructure Opere Marittime e Impresa Costruzioni Mentucci Aldo, ha impugnato tale verdetto.
E ieri il Tar della Liguria, come fece per la diga di Genova, in composizione monocratica ha “accolto l’istanza di misure cautelari monocratiche” e “sospeso l’esecuzione dei provvedimenti impugnati ai fini del divieto di stipulazione del contratto”, fissando a brevissimo l’udienza collegiale, al 10 febbraio, considerata la “situazione di estrema gravità e urgenza”.
Bisognerà quindi attendere 10 giorni per capire se anche nel caso spezzino il Tar confermerà l’orientamento adottato per l’appalto genovese. Relativamente a cui, in fase cautelare, in nome proprio dell’urgenza si bypassò la valutazione preliminare della sussistenza dell’interesse del ricorrente con rimando al merito, giudicando prevalente (anche sul rischio di un eventuale maxi risarcimento) “la celere prosecuzione delle procedure” e negando quindi la sospensiva dell’aggiudicazione e pure della firma sul contratto d’appalto fra Adsp Genova e la cordata aggiudicataria, guidata da Webuild.
La quale, peraltro, apposta la sottoscrizione, ha subito chiesto e ottenuto un’interpretazione estensiva del contratto. Quest’ultimo, trattandosi di un appalto integrato, prevede l’erogazione di prestazioni progettuali e di prestazioni di lavori, fornite non a caso da soggetti diversi, e che il versamento del 30% dell’anticipo sia condizionato allo “effettivo inizio delle rispettive prestazioni”. Ciononostante e malgrado la prestazione progettuale sia iniziata e quella dei lavori no (essendo stata calendarizzata da appaltante e appaltatore stessi al 3 aprile), il 27 dicembre scorso Adsp di Genova con due distinti pagamenti ha versato nelle casse di Pergenova Breakwater (il consorzio formato dagli aggiudicatari) 253 milioni di euro.
Quanto al contenzioso con la cordata rivale guidata da Eteria, complice il deposito nel frattempo di ricorsi incidentali e motivi aggiunti, il Tar di Genova venerdì scorso ha rinviato l’udienza al 7 aprile, intimando all’Adsp di Genova “l’esibizione della versione integrale e non oscurata della Relazione B di illustrazione della ‘Proposta progettuale’ del Consorzio tra Webuild, Fincantieri Infrastructure Opere Marittime, Fincosit e Società Italiana Dragaggi, con le successive integrazioni, entro quindici giorni”, relazione che, a differenza di altri documenti, l’ente ha perseverato a non rilasciare malgrado la richiesta e i solleciti di Eteria.
A.M.
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