Al porto di Genova l’autotrasporto batte cassa
Le associazioni di categoria scrivono ad Adsp ed enti locali: se entro due settimane non saranno definite le modalità di erogazione dei 180 milioni di euro promessi da Aspi sarà fermo
È un vero e proprio ultimatum quello che le associazioni dell’autotrasporto territoriali hanno inviato al presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, al Commissario straordinario per la ricostruzione del ponte Morandi, Marco Bucci, e al presidente dell’Autorità di Sistema Portuale locale, Paolo Emilio Signorini.
“Se entro la data del 15 Febbraio – è la chiusura della missiva sottoscritta da Anita, Cna Fita, Confartigianato Trasporti, Federazione Autotrasportatori Italiani, Fiap, Lega Cooperative, Trasportounito – non verrà assunta da parte delle Istituzioni territoriali e Autostrade per l’Italia una precisa definizione delle procedure e tempistiche di riconoscimento dei fondi previsti per le aziende”, saranno organizzati “una articolata protesta e fermo dei servizi del comparto che opera sul territorio genovese”.
Il riferimento esplicito è agli “impegni pubblici assunti (nello specifico dal presidente Signorini, ndr) sul tema (in occasione della conferenza stampa in AdSP il 5 maggio 2022 per inaugurazione parcheggio aeroporto). Nel corso dell’Assemblea è stato infatti ricordato che, a ristoro della categoria dell’autotrasporto che opera nel territorio genovese è stata prevista, ‘per i disagi alla circolazione sulla rete autostradale’, la misura di 180 milioni di euro”, provenienti dalle risorse messe a disposizione da Autostrade per l’Italia per l’accordo tombale firmato nel 2021 con Governo ed enti locali come risarcimento per il territorio.
Passati nove mesi, le promesse della port authority genovese sono rimaste tali (come la maggior parte degli impegni riassunti nella tabella allegata a quell’accordo, che qui sotto pubblichiamo) e le associazioni dell’autotrasporto, evidenziando come “le riduzioni di carreggiata, inibizioni di transito, verifiche, chiusure di tratti intervenute in conseguenza del crollo del ponte Morandi continuano a generare difficoltà operative che pesano sulle capacità di servizio del trasporto e provocano gravissimi e insostenibili danni economici al settore ulteriormente aggravati dall’aumento degli incidenti stradali”, hanno deciso di chiederne conto.
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