“Era diretto verso l’Iran il project cargo caduto in mare al largo di Ancona”
Lo sostengono alcuni addetti ai lavori, qualcuno di loro pure pubblicamente su LinkedIn
“Questo carico era diretto in Iran. Ecco perchè la soluzione d’imbarco trovata era pessima, ma a quanto pare l’unica che potessero trovare. Un carico sanzionato, e mi chiedo se o quando la stampa ne parlerà. Volete dire che fornite servizi all’Iran?”.
Questo è il commento postato su LinkedIn da un imprenditore di origini lettoni ma di stanza in Belgio, ad Anversa, azionista fondatore di una società armatoriale presente con uffici anche in Italia, a Genova, e dal 2009 attiva nel trasporto via mare di merci varie, project cargo e rinfuse secche.
Replicando a un commento relativo all’articolo di SHIPPING ITALY che ha rivelato la perdita a mare al largo di Ancona di una colonna salpata poche ore prima dal porto di Marghera, questo imprenditore (che preferisce rimanere anonimo nonostante su LinkedIn abbia commentato la questione ‘allo scoperto’) dice pubblicamente quello che sembra risultare anche a molti addetti ai lavori a giudicare dai tanti ‘like’ che questo post ha ottenuto, ovvero che quel carico finito in mare stava viaggiando verso l’Iran violando le sanzioni internazionali.
Ufficialmente la colonna, imbarcata in coperta sulla nave insieme ad altri macchinari prodotti in Italia e caricati sempre in Laguna, risultava fosse destinata all’Oman ma, se sono fondate queste rilevazioni, durante la navigazione avrebbe in qualche modo cambiato ricevitore e porto di sbarco aggirando così (il ricevitore o il caricatore, a seconda delle condizioni di vendita) le sanzioni dell’Occidente contro l’Iran. Contro quest’ultimo Paese l’Europa ancora lo scorso autunno aveva annunciato una seconda tornata di sanzioni motivate anche dagli aiuti militari concessi alla Russia nella sua guerra contro l’Ucraina, oltre alle gravi violazioni dei diritti umani avvenute durante la repressione delle recenti proteste.
Della nave bulk carrier Mask (formalmente della società armatoriale panamense Mask Maritime Enterprise Group ma gestita dalla greca Oryx Shipping dell’armatore Luay Mallah) si sono perse le tracce dal 24 gennaio scorso, quando, dopo aver perso il carico mentre navigava al largo di Ancona, aveva modificato la propria rotta indirizzandosi verso un cantiere navale di Aliaga in Turchia. Da quel giorno il sistema di tracciamento Ais della bulk carrier risulta essere staccato.
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Caduto in mare al largo di Ancona un project cargo partito da Marghera