A Napoli entra nel vivo il braccio di ferro fra Adsp e Edison-Q8 per il deposito Gnl
Inizia la Via per il nuovo impianto di stoccaggio del gas naturale liquefatto: secondo i promotori il Ministero può non tenere conto della contrarietà dell’ente e del Comune
Il giorno del giudizio per il deposito di Gnl che Edison e Q8 vorrebbero realizzare nel porto di Napoli si avvicina: è stata infatti calendarizzata per venerdì prossimo dal Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica l’istruttoria sulla Valutazione di Impatto Ambientale del progetto.
La contrarietà al progetto dell’Autorità di Sistema Portuale partenopea a guida Andrea Annunziata è cosa nota e l’ente ha puntellato la propria posizione nella redazione del Documento di programmazione strategica di sistema, approvato dall’allora Ministero per la Transizione Ecologica (oggi Mase) nell’aprile 2022. Come Adsp ha ricordato nel luglio scorso inviando il proprio parere sul deposito all’ex Mite, il Documento prevede fra l’altro che presso la Darsena Petroli, dove Edison e Q8 vorrebbero installare il deposito, “saranno ammesse soltanto la manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere esistenti”.
Sicché, chiuse e chiude tutt’oggi l’Adsp, “è esclusa la possibilità di incrementare le tipologie di rinfuse liquide movimentate nella Darsena Petroli con la realizzazione di un nuovo deposito di stoccaggio di Gnl ubicato sulla testata del Molo Vigliena. In conclusione, per quanto attiene gli aspetti di competenza, essendo intervenuta l’approvazione del Dpss il 12 aprile 2022, questa Adsp ravvisa motivi di incompatibilità con le attuali ipotesi di programmazione e pianificazione”.
Nel controdedurre il parere dell’Adsp e quello altrettanto contrario del Comune di Napoli, Edison e Q8 sono faconde e perentorie.
Le due società, infatti, prima snocciolano gli argomenti a sostegno del proprio progetto, dal fatto che “il Gnl non è un prodotto petrolifero e quindi le disposizioni relative a tale tipologia non sono applicabili tout court a tale combustibile”, al fatto che sono le normative eurounitarie a prevedere che “i porti core, come quello di Napoli, sono obbligati a dotarsi delle infrastrutture necessarie per consentire il buncheraggio marittimo con GNL e dunque tali impianti non possono essere localizzati a distanza” (i rifornimenti per Adsp potranno avvenire a mezzo bettolina).
Quanto al Documento di programmazione strategica di sistema, poi, Edison e Q8, avvalendosi anche di un supporto di Rina Consulting, hanno ricordato come “la procedura avviata con l’istanza depositata il 12 marzo 2020 dovrebbe proseguire sotto l’egida delle disposizioni vigenti al tempo dell’avvio formale del procedimento (favorevoli al progetto a dire delle proponenti, ndr) e non risentire di modifiche successive, le quali non dovrebbero svolgere un effetto retroattivo”. In sostanza il Dpss è arrivato dopo che l’iter del deposito era stato avviato col favore della precedente amministrazione, cosa che secondo Edison e Q8 non dovrebbe pregiudicarne l’iter.
Ma, ad ogni modo, è la conclusione che taglierebbe la testa al toro, per le due società la normativa consentirebbe al Ministero di ignorare la contrarietà di Adsp e Comune. “Alla luce del quadro normativo di cui sopra, si ritiene, pertanto, di poter concludere che, prima del provvedimento finale, qualora ce ne fosse la volontà, sussistono gli elementi tecnico-strutturali e normativi per superare il contrasto localizzativo del deposito Gnl in progetto emerso dall’adozione del Dpss. Tale incompatibilità, ad avviso delle proponenti non dovrebbe determinare, in assenza di impatti ambientali significativi ed avversi, l’esito negativo del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale in corso”.
A breve si saprà se il Mase accoglierà la tesi di Edison e Q8.
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