Moby e Cin minacciano una richiesta danni da mezzo miliardo contro Grimaldi
Spedita da Onorato una diffida al compimento di atti che possano ritardare e/o impedire la corretta esecuzione dei concordati preventivi omologati. L’accusa è di voler eliminare due aziende concorrenti
Il livello di scontro fra i gruppi Moby e Grimaldi si alza ulteriormente. A pochi giorni di distanza dalla notizia che Grimaldi Euromed ha presentato “opposizione in Corte d’Appello all’omologa del piano di concordato di Moby”, il gruppo della balena blu ha spedito oggi una “Diffida al compimento di atti che possano ritardare e/o impedire la corretta esecuzione dei concordati preventivi omologati di Moby e di Compagnia Italiana di Navigazione” (qui la versione integrale della lettera).
Se ciò non dovesse avvenire la società controllata da Vincenzo Onorato si riserverà di agire nei confronti di Grimaldi Euromed “in ogni opportuna sede per il risarcimento di tutti i danni che dovessero derivare dalla mancata e/o ritardata esecuzione dei concordati preventivi omologati dal Tribunale di Milano; danni che, allo stato e con riserva di ulteriore specificazione, possono stimarsi con riferimento alle variazioni negative che subirebbero i bilanci delle scriventi rispetto allo scenario derivante dalla corretta esecuzione del piano concordatario”. Ovvero “una somma non inferiore ad Euro 290.000.000 per Moby e ad Euro 190.000.000 per CIN”.
Ferme restando, oltre a ciò, “le ulteriori iniziative che il socio di controllo di Moby (Vincenzo Onorato appunto, ndr) si determinerà ad avviare nei Vs. confronti e senza considerare le azioni che i creditori di Moby e di CIN, così come qualsiasi altro soggetto direttamente o indirettamente coinvolto nell’operazione di ristrutturazione di tali Società (tra cui lo stesso investitore, per la perdita di chance conseguente all’eventuale impossibilità di porre in essere l’investimento oggi previsto nel piano concordatario omologato), potranno intraprendere nei Vs. confronti, per avere impedito illegittimamente il percorso di risanamento messo in atto e concluso positivamente dalle Società esponenti”.
Nella diffida in questione l’amministratore delegato Achille Onorato si rivolge al Gruppo Grimaldi definendo “speciose e strumentali” le iniziative intraprese “finalizzate esclusivamente a pervenire a un risultato del tutto personale e decisamente lontano da quello che il Legislatore intende tutelare con il riconoscimento, in favore dei creditori e degli altri portatori di interessi meritevoli di tutela, del diritto di opporsi all’omologazione del concordato, ai sensi dell’art.180 l.fall.”.
Secondo Moby “il fine ultimo sotteso alla strategia vessatoria” perseguita da Grimaldi “si rinviene nell’eliminazione dal mercato marittimo, in un colpo solo, di due tra i Vs. principali competitors, operativi nel settore del trasporto di passeggeri e merci da e per le isole maggiori”.
La diffida di Onorato ancora aggiunge: “A ben vedere, dopo il verificarsi dei fatti da cui la Vs. società assume di aver subìto i gravi pregiudizi che ascrive alla responsabilità di Moby e di CIN (richiesta danni conseguente all’abuso di posizione dominante su alcune rotte da e per la Sardegna, ndr), la stessa è rimasta sostanzialmente inerte, determinandosi a incardinare un giudizio di merito volto all’accertamento di tali presunti danni solo pochi mesi prima dell’adunanza fissata per l’espressione del voto da parte dei creditori sulle proposte di concordato avanzate dalle Società esponenti, notificando il relativo atto di citazione solo pochi giorni prima della scadenza del termine concesso ai Commissari Giudiziali per il deposito delle rispettive relazioni ex art. 172 l.fall.. Siffatto giudizio, pertanto, si palesa quale preordinato esclusivamente a creare le condizioni per tentare di affermare la qualità di creditrice di Grimaldi Euromed S.p.A. nell’ambito delle due procedure concordatarie”.
Una “strategia anticompetitiva”, quella di Grimaldi secondo Moby, “chiaramente volta ad assicurare la fuoriuscita dal mercato di Moby e CIN, in pregiudizio – oltre che delle stesse società – anche di tutti gli altri soggetti direttamente o indirettamente coinvolti nell’operazione di ristrutturazione del loro indebitamento. È di tutta evidenza che una simile strategia – che si fonda anche su politiche tariffarie particolarmente aggressive (se non predatorie) sulla rotta merci da/per la Sardegna – integri gli estremi della concorrenza sleale”.
Anche perché, sempre secondo la famiglia Onorato, “pur potendo (Grimaldi, ndr) far valere le sue (infondate) pretese creditorie esclusivamente nell’ambito del giudizio ordinario dalla stessa introdotto dinnanzi al Tribunale di Milano, e pur godendo della garanzia costituita dall’intervenuto appostamento, nell’ambito dei due concordati preventivi, di adeguati fondi rischi volti a coprire l’ancorché remoto rischio di soccombenza, ha cionondimeno scelto di ricorrere a strumenti capaci di determinare effetti particolarmente penalizzanti per le Società esponenti, al solo fine di impedire artatamente il passaggio in giudicato dei decreti di omologazione dei due concordati preventivi”.
Moby sottolinea a questo proposito che “nella denegata, ma non temuta, ipotesi in cui le improvvide impugnazioni da Voi proposte avverso i due decreti di omologazione dovessero essere accolte, Grimaldi Euromed S.p.A. otterrebbe un soddisfacimento di gran lunga inferiore rispetto a quello oggi garantito all’esito della positiva conclusione delle procedure concordatarie”.
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