Grimaldi al contrattacco: “Da Moby-Cin ennesima stravaganza”
Dura risposta del gruppo partenopeo alla ventilata richiesta risarcitoria della compagine di Onorato, che “vuole sottrarre asset ai creditori attraverso la creazione di nuove società”
![Moby Corse](https://www.shippingitaly.it/wp-content/uploads/2021/06/Moby-Corse.jpg)
Passata una settimana è “con grande stupore ed incredulità” che il Gruppo Grimaldi ha reso noto di aver “appreso che le società Moby e Cin, per voce dei rispettivi amministratori delegati, avrebbero intenzione di citarlo per circa Euro 500 milioni, alludendo ad atti che possano ritardare e/o impedire la corretta esecuzione dei concordati preventivi omologati di Moby e di Cin”.
La querelle fra i due gruppi armatoriali si è arricchita oggi di un nuovo capitolo, con la risposta di Grimaldi all’ipotizzata, da Onorato, richiesta danni legata al presunto tentativo di ostacolare la procedura concordataria avviata da Moby e Cin: “È molto singolare che degli armatori condannati in primo, secondo e terzo grado dal Tribunale di Milano per concorrenza sleale, avendo tra vari atti criminosi, abusato della propria posizione dominante sui traffici marittimi tra Italia Continentale e Sardegna, e che sono attualmente indagati dalla Magistratura per condotte penalmente rilevanti, possano minacciare un creditore il quale diligentemente cerca di recuperare parte dei propri crediti e tutelare gli interessi dei propri azionisti. È sconcertante che degli armatori che si ostinano ancora a non pagare allo Stato Italiano buona parte del prezzo per l’acquisto della Tirrenia e i cui avvocati hanno pretestuosamente rallentato per anni l’iter giudiziale nella suddetta controversia con il Gruppo Grimaldi, continuino a usare metodi minacciosi nei confronti di un creditore”.
A Grimaldi “pare evidente che la strategia dei vertici di Moby e Cin sia quella di sottrarre asset attraverso la creazione di nuove società, a danno dei vari creditori, tra cui anche il Gruppo Grimaldi. Si renderebbe così impossibile il risarcimento al gruppo napoletano, non solo per danni subiti dalle proprie navi durante il noleggio a Moby-Cin (il riferimenti è ai traghetti Amsicora e Bonaria, ndr), ma soprattutto per quelli provocati a seguito dell’accertata concorrenza sleale e dell’abuso di posizione dominante che hanno contraddistinto l’operato di Moby – Cin sui traffici da e per la Sardegna. È paradossale che l’accertato colpevole dei delitti di concorrenza sleale ed abuso di posizione dominante, minacci e accusi la vittima dello stesso reato per il quale è stato condannato dalla giustizia italiana. Siamo davanti all’ennesima stravaganza di Moby-Cin”.
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