Msc Aurelia non sarà l’unica nave noleggiata dalla Turchia come hotel galleggiante
Il gruppo ginevrino è stato fra i primi dello shipping ad attivarsi per sostenere la popolazione colpita dal terremoto anche perchè la moglie di Diego Aponte è di origine turca
Il traghetto Msc Aurelia salpato dal porto di Napoli lo scorso 15 febbraio è arrivato nel porto di Iskenderun dove ha iniziato a sbarcare gli aiuti umanitari imbarcati in Italia e imbarcato invece i cittadini turchi rimasto senza un tetto sotto il quale vivere a causa del terremoto nella zona di Hatay.
Il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture turco ha reso noto di aver firmato un contratto per l’utilizzo dello spazio in cabina a bordo del traghetto Msc Aurelia precisando che almeno un altro ro-ro è stato già noleggiato da un altro ministero. nei prossimi giorni potrebbero esserci altre navi richieste per ospitare le popolazioni riamste vittime dell’emergenza.
Msc è stato fra i primi gruppi dello shipping ad attivarsi per prestare assistenza e mandare aiuti, anche per la stretta vicinanza al paese di cui è originaria Ela Soyuer, moglie di Diego Aponte e figlia del presidente della società terminalistica Asyaport che opera il primo terminal container di transhipment nato in Turchia nel 2014 a Barbaros / Tekirdağ proprio in joint venture con Til, il braccio terminalistico di Msc.
Le stime parlano di circa 350 mila appartamenti e case in tutta la Turchia meridionale distrutti dal disastro e almeno un milione di persone che attualmente sta vivendo in alloggi temporanei, comprese le tende. Circa 80 mila residenti sono rimasti feriti e sono stati ricoverati in ospedale mentre le vittime confermato risultano circa 47 mila.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha descritto le due scosse di magnitudo 7,6 come “il peggior disastro naturale nella regione da un secolo a questa parte”. Lunedì, un paio di scosse di assestamento di minore entità (magnitudo 6,4 e 5,8) hanno ucciso altre persone.
L’industria marittima della regione ha subito un’interruzione isolata, limitata in gran parte al porto di Iskenderun. Il terminal container del porto ha subito un grave incendio in un’area di stoccaggio dei container dopo il terremoto, che ha richiesto giorni per essere estinto. Il porto è già stato ripaerto per le operazioni di soccorso, con il supporto dell’intero settore marittimo turco, ma si prevede che ci vorranno tre mesi prima che possa ripristinare completamente il servizio commerciale.
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