Resta aperta la partita delle gru del terminal container di Augusta
Inappropriate le offerte di Liebherr e Konecranes, si fa largo l’ipotesi di riparare i mezzi esistenti. Revocato in autotutela l’appalto per il distretto della cantieristica
Non sono giorni fortunati per l’ufficio gare dell’Autorità di Sistema Portuale di Augusta e Catania.
Pochi giorni fa l’ente ha dovuto infatti pubblicare un verbale di non aggiudicazione per una procedura da 14 milioni di euro avviata lo scorso autunno che avrebbe dovuto portare all’acquisizione di due gru per l’erigendo terminal container dello scalo. Nel documento si legge di come la commissione di gara abbia rilevato “che ambedue le offerte ricevute non sono appropriate, in quanto non rispondono alle esigenze definite dall’Amministrazione e specificate nei documenti di gara”. Sicché “la Commissione ritiene di non poter procedere ad una proposta di aggiudicazione alla Stazione Appaltante considerato che entrambe le offerte in gara non presentano, formalmente e sostanzialmente, i requisiti tecnici riportati nel disciplinare di gara, richiesti per il conferimento dell’appalto di che trattasi”.
È il presidente dell’Adsp Francesco Di Sarcina a dettagliare che, “dati i tempi ristretti, nemmeno due fornitori del calibro di Liebherr e Konecranes hanno potuto soddisfare la richiesta del bando di garantire consegna e messa in funzione entro fine anno. Un’esigenza temporale del resto inderogabile per noi, dal momento che l’intervento è finanziato con fondi europei Pon 2014-2020, da rendicontare entro la fine dell’anno in corso”.
L’operazione, che si inserisce nel più vasto quadro della realizzazione di un terminal container ad Augusta, incrocia la nota vicenda delle gru acquisite anni fa per quelle banchine e mai entrate in funzione a causa di un guasto occorso poco prima del collaudo, guasto da cui scaturì un contenzioso con l’appaltatore Consorzio Valori ancora aperto. Una via d’uscita è tuttavia possibile secondo Di Sarcina: “Quanto al contenzioso, non è impossibile una transazione extragiudiziale. Peraltro, stando agli ultimi esami peritali, parrebbe che si possa pensare ad una riparazione delle gru esistenti, evitandone la rimozione. E non è escluso che si trovi una quadra fra le due cose, cosa che aiuterebbe per giunta a rispettare la suddetta tempistica e a salvare quindi un finanziamento che valeva ben più del valore delle due gru, dato che i mezzi erano solo parte di un’operazione di realizzazione del terminal container (conclusa positivamente per quel che riguarda l’infrastruttura)”.
A latere di questa vicenda, l’Adsp ha dovuto revocare in autotutela la procedura relativa ad un altro appalto, vale a dire quello per lo “studio di fattibilità per la realizzazione del Distretto della Cantieristica navale nel Porto di Augusta”. Alla procedura da 720mila euro si sono presentate solo due cordate, ma siccome una ha dovuto essere esclusa per l’impossibilità di equiparare la laurea in ingegneria industriale a quella in ingegneria navale (richiesta dal capitolato) di uno dei professionisti coinvolti, l’ente ha preferito interrompere l’iter: “Un progetto così strategico, complesso e di ampio raggio non è un servizio specifico. Penso pertanto che sia interesse dell’ente avere la più vasta gamma di offerte da valutare. L’esclusione cui siamo stati costretti ci ha mostrato come probabilmente i criteri adottati fossero troppo stringenti. Ripeteremo a breve la procedura, rivedendo i requisiti per la partecipazione” ha spiegato Di Sarcina.
A.M.
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