Grandi Navi Veloci vuole riavere La Superba operativa entro la prossima estate
La compagnia ha annunciato che si sta adoperando per poterla riavere in servizio escludendo quindi di dichiarare all’assicurazione la perdita totale
Verrà dichiarata alla compagnia assicurativa (Siat) la perdita totale, con conseguente dismissione (e probabile demolizione), oppure si riuscirà a trovare con Grandi Navi Veloci un accordo per riparare il traghetto La Superba e vederlo tornare a navigare?
A questa domanda, che molti addetti ai lavori si sono posti da quando lo scafo della nave rimasta vittima di un grave incendio in porto a Palermo è stato trasferito dalla banchina dove è stato spento all’area del vicino stabilimento di Fincantieri, è stata ora direttamente la compagnia armatrice ha dare risposte con una nota a SHIPPING ITALY in cui dice: “A seguito dell’incidente che ha visto il coinvolgimento della m/n La Superba di GNV il 14 gennaio 2023 presso il porto di Palermo, la compagnia comunica che si sta adoperando per renderla nuovamente operativa entro la prossima stagione estiva”.
Dunque l’interesse e la volontà di Grandi Navi Veloci sono quelli di rimettere a nuovo la nave che ha subìto danni rilevanti soprattutto in un paio di ponti del garage (quelli direttamente interessati dall’incendio), in alcune cabine e in alcune aree pubbliche del traghetto ma nulla che non possa essere riparato o che chieda esborsi di denaro sproporzionati rispetto alla convenienza ad avere nuovamente questo ro-pax in servizio.
Con i suoi 20 anni d’età, essendo stata costruita e consegnata nel 2002 dai Nuovi Cantieri Apuania, La Superba nel mercato del Mediterraneo è considerata ancora un pezzo pregiato con la sua stazza lorda di 49.257 tonnellate, una lunghezza di 211,5 metri, larghezza 30,4 metri, velocità 28 nodi, una capacità passegegri di 2.920 ospiti, 567 cabine e un garage in grado di ospitare 984 veicoli (ovvero oltre 3.200 metri lineari di capacità di carico).
Negli ultimi mesi era stata impiegata da Grandi Navi Veloci sul collegamento regolare fra i porti di Palermo e di Napoli. All’indomani dell’incendio scoppiato a bordo e nei giorni seguenti, anche per le difficoltà incontrate nel domare l’incendio, in molti scommettevano su un epilogo negativo per questa nave che invce ancora una volta sembra destinata a prendere il largo dopo i lavori che potrebbero essere affidati allo stabilimento Fincantieri di Palermo protagonista in passato di un altro restyling importante del traghetto Vincenzo Florio di Tirrenia rimasto anch’esso vittima in quel caso di un importante incendio al largo scoppiato durante la navigazione.
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