Saipem si tiene la flotta ma pensa a cedere quote del business drilling offshore
Cambio di strategia del gruppo: niente sale&lease back di unità navali, visto lo stravolgimento del mercato rispetto a un anno fa
Non più sale&lease back di unità navali, ma la eventuale cessione di partecipazioni delle società interessate.
Il cambio di scenario del mercato offshore e in particolare del business delle perforazioni rispetto a un anno fa ha portato Saipem a rivedere la strategia che aveva delineato all’epoca e che si poneva come obiettivo quello di raccogliere risorse finanziarie per 1,5 miliardi di euro tramite da un lato la dismissione della divisione del drilling on shore e dall’altro la vendita (e il successivo rinoleggio) di alcuni dei suoi asset navali.
Al posto delle cessioni navi, il gruppo pensa ora invece di poter reperire lo stesso importo inizialmente previsto da questa seconda iniziativa (ovvero 750 milioni), cedendo quote dei relativi business, nel dettaglio quello delle perforazioni in acque poco profonde e quello delle perforazioni offshore.
Il cambio di rotta è stato illustrato dall’amministratore delegato del gruppo, Alessandro Puliti, nel corso della conference call che ha seguito la pubblicazione dei dati relativi al quarto trimestre 2022 del gruppo. Nel marzo dello scorso anno, quando la prima strategia era stata presentata, “i mercati finanziari [erano] completamente diversi da quello attuale” , ha ricordato il manager. In particolare quelli delle perforazioni offshore e in acque poco profonde, ha aggiunto Valentini, “non erano in così forte espansione come lo sono adesso”, che ha poi sottolineato come operazioni di sale&leaseback di mezzi “non avrebbero senso” considerato quanto questo mercato sia robusto allo stato attuale.
Il percorso di salvataggio di Saipem definito circa un anno fa prevedeva, oltre a una ricapitalizzazione da 2 miliardi di euro, un aggiornamento del piano strategico varato qualche mese prima, in cui si già prefigurava in particolare la cessione di 5 navi e di tre cantieri. Durante la presentazione dei risultati 2021 l’allora Ceo Francesco Caio aveva espressamente indicato come possibili operazioni di sale&lease back di un alcuni “selezionati asset di alto valore con caratteristiche operative e commerciali uniche”.
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