“I porti di Napoli, Gioia Tauro e Palermo depotenziati con le modifiche alle reti Ten-T”
Secondo il sindacato Fit Cisl rischia una penalizzazione l’Italia e il Sud che finora rivestiva un ruolo centrale nelle intenzioni definite dal piano europeo originale
Le proposte di modifica alle reti Ten-T rischiano di penalizzare l’Italia e il Sud. Ne è convinta la Fit Cisl che in una nota scrive: “Apprezziamo l’iniziativa organizzata dall’Etf (European Transport Worker’s Federation) che, facendo seguito alla nostra richiesta presentata durante i lavori dell’ultimo Esecutivo della Federazione Europea dei Lavori dei Trasporti del 28-30 novembre 2022, ha organizzato una due giorni di approfondimento, il 2 e il 3 marzo 2023 ad Atene, sull’importanza e sulle evoluzioni legislative che interessano le reti Ten-T. L’attenzione dell’Etf è la riprova che il tema, fino ad ora trascurato, debba essere messo al centro dell’agenda politica europea e nazionale, diventando uno degli argomenti prioritari di confronto con istituzioni competenti e con tutti i soggetti interessati”.
Il sindacato ricorda poi che “le reti transeuropee dei trasporti rientrano in uno straordinario progetto approvato dall’Unione Europea diciotto anni fa, chiamato Wider Europe (Europa allargata), con lo scopo di creare uno spazio unico e integrato dei trasporti europei, in grado di migliorare ed efficientare il sistema dei collegamenti che riguardano i trasporti terrestri, marittimi e fluviali tra le regioni dell’Unione Europea e per promuovere il mercato interno, la coesione economica e sociale e la connettività con i paesi limitrofi”.
Fit Cisl prosegue spiegando che “il piano, elaborato tenendo conto delle esigenze dei Paesi interessati, individuava verso l’Europa dell’Est, verso il Mediterraneo e all’interno della stessa Unione Europea, cinque assi strategici delle reti europee di trasporto e trenta progetti prioritari che furono definitivamente approvati nel 2005 e subirono revisione di assestamento nel 2013, quando si definirono 9 corridoi ‘core network’ (da realizzarsi entro il 2030), ovvero di primario interesse strategico per l’Unione e una rete globale per garantire l’accessibilità a tutte le regioni europee, la “comprehensive network” (da realizzarsi entro il 2050). L’Italia, per la sua posizione strategica, è interessata da quattro dei nove corridoi della rete core Ten-T, fondamentali per incrementare le connessioni fra i mercati europei e che includono diverse opere tra cui la galleria di base del Brennero e del Gottardo. Tuttavia, le recenti proposte della Commissione Europea tendono a modificare l’equilibrio stabilito nel 2013, rischiando di penalizzare il nostro Paese”.
La federazione dei trasporti Cislina di non essere contraria “a implementare la rete coinvolgendo altri Paesi, anzi alla luce delle recenti vicende che hanno interessato l’Europa, l’adeguamento è necessario” ma “allo stesso tempo” ritiene però “che non sia giusto depotenziare il sistema italiano e, in particolare, i porti Napoli, Gioia Tauro e Palermo, che rivestono un ruolo centrale nelle intenzioni definite dal piano europeo originale”.
“Prossimamente – concludono dalla Fit- Cisl – cercheremo le interlocuzioni giuste per avere le risposte alle nostre perplessità riservandoci di mettere in campo ogni iniziativa necessaria affinchè questo tema sia affrontato in maniera approfondita e diffusa, facendo in modo che tali proposte di modifica non danneggino l’economia del nostro Paese e del Mezzogiorno”.
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