Ancora a vuoto l’attacco di Grendi al deposito Gnl di Cagliari
Respinto anche il secondo ricorso contro la positiva Valutazione di impatto ambientale riconosciuta al progetto di Sardinia Lng che la società ritiene contrastante con la propria attività
Come già avvenuto a dicembre, il tentativo di Grendi di stoppare il progetto di Sardinia Lng di realizzare un deposito di Gnl collocato, nel porto canale di Cagliari, in prossimità del terminal che la compagnia genovese vi gestisce, è andato nuovamente a vuoto.
Anche in questo caso Grendi aveva messo nel mirino la procedura di Valutazione di impatto ambientale, chiedendo l’annullamento del relativo decreto emanato dall’allora Ministero della Transizione Ecologica di concerto col Ministero della Cultura. Se però col primo ricorso si era puntato soprattutto sulla presunta mancata considerazione degli effetti dell’autorizzazione sull’attività svolta da Grendi, col secondo sono state messe in luce in particolare diverse asserite carenza istruttorie e procedimentali.
Ma l’esito è stato identico, dato che, ha scritto il Tar, “gli elementi dedotti in ricorso a fondamento dei vizi denunciati non configurano macroscopici difetti di istruttoria ovvero carenza di idonea motivazione, né tantomeno integrano ipotesi di manifesta illogicità e incongruità ovvero di travisamento fattuale in ordine alla compiuta valutazione di impatto ambientale, nei limiti del sindacato ammesso in sede giudiziale a fronte di atti – come quelli oggetto di gravame nella presente sede – connotati da ampia discrezionalità amministrativa”.
Con provvedimento analogo il Tar del Lazio ha respinto un altro ricorso contro la Via ottenuta da Sardina Lng, presentato da Zenit Sas, Non Solo Mare Soc. Coop., La Corte in Giorgino S.r.l., Sca.Fe. S.r.l.
A.M.
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