Aponte pronto a investire 300 milioni in un nuovo fondo infrastrutturale
Fra i fondatori di Vesper Infrastructure Advisory anche l’ex Unicredit De Falco, uno dei banchieri additati da Vincenzo Onorato come responsabili della crisi di Moby
Dopo una campagna senza precedenti di potenziamento della flotta, roboanti acquisizioni anche verticali nel settore core business (Bolloré Africa, Rimorchiatori Mediterranei, etc.) e l’interessamento, per ora infruttuoso, ad altri campi del trasporto (Italo), il patron di Msc Gianluigi Aponte avrebbe deciso di buttarsi anche sul ramo private equity.
Secondo Milano Finanza, infatti, il tycoon avrebbe garantito un impegno di 300 milioni di euro per il primo fondo di private equity lanciato dalla Vesper Infrastructure Advisory, società di private equity infrastrutturale fondata lo scorso dicembre dall’ex responsabile fusioni e acquisizioni di Snam, Paola Rastelli, e da Giacomo Rossi, ex ceo di Snam Uk, Ireland and North Sea, affiancati, nel ruolo di co-founder dall’ex numero uno del Corporate&Investment Banking di Unicredit, Alfredo De Falco, dall’ex-managing partner del fondo infrastrutturale elvetico Partners Group, Livio Fenati e da Guillermo Royo-Villanova, ex Infrastructure Private Equity associate di Psp Investments.
Secondo il quotidiano milanese la raccolta formalmente deve ancora partire e il veicolo di investimento sarà di diritto lussemburghese con target di raccolta da un miliardo di euro. Target che il team si augura di raggiungere anche grazie alle relazioni di De Falco con i grandi clienti corporate, tra i quali proprio la famiglia Aponte, ma anche Stefano Pessina, fondatore del colosso delle farmacie americane Walgreens Boots Alliance quotato a Wall Street, dato fra i possibili investitori. Il fondo sarà focalizzato sugli asset del private market del settore delle infrastrutture sostenibili di nuova generazione, come quelle attive nella transizione energetica e nella decarbonizzazione, nella mobilità sostenibile e nella logistica, nelle infrastrutture digitali e nell’economia circolare.
Da notare come De Falco, in ragione del suo ruolo in Unicredit, istituto che a dire dell’armatore bloccò senza motivo la vendita di due navi (Moby Freedom e Moby Aki) a Dfds, sia uno dei banchieri che nel 2019 furono indicati da Vincenzo Onorato fra i responsabili della crisi finanziaria del suo gruppo. Gruppo Moby che, ironia dela sorte, quattro anni dopo è destinato – previa conclusione dell’omologa del concordato in corso (udienza pochi giorni fa rinviata al 30 marzo) – a esser salvato dal Gruppo Msc di Gianluigi Aponte che proprio a De Falco ora sembra intenzionato ad affidare una cifra pari al doppio di quella investita per salire al 49% della ‘balena blu’ di Onorato.
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