I traffici per i ports of Genoa tornano (poco) sotto ai livelli del 2019
Savona sugli scudi (+16,2%), ma Genova torna ad arrancare rispetto al 2019 (-5,7%): decisivo il travaso di container dal capoluogo (e non solo) al porto della Torretta
Con 66,2 milioni di tonnellate movimentate nel 2022, pari al +4,2% rispetto al 2021 e al -1,3% rispetto al 2019, i volumi di traffico dei porti dell’Autorità di Sistema del Mar Ligure Occidentale tornano a calare rispetto ai valori prepandemici, seppure di poco, dopo averli raggiunti alla fine del terzo trimestre 2022.
I dati appena pubblicati dall’ente certificano, per quel che riguarda in particolare gli ultimi mesi dell’anno scorso, la crisi del capoluogo (che chiude l’anno in crescita del 2,1% sul 2021 ma a -5,7% e oltre tre milioni di tonnellate perse rispetto al 2019) e l’exploit di Savona (+11,6% sul 2021, +16,2% e oltre due milioni di tonnellate in più sul 2019). I container nei due scali portuali sono stati complessivamente pari a 2.799.123 Teu (+0,6% rispetto al 2021).
Fatale per Genova la flessione dei container, la merceologia principale, passati da 24,7 a 23,7 milioni di tonnellate (-4%) fra 2019 e 2022 (da 2,62 a 2,53 milioni in termini di Teu, pari al -3,2%). Oltre 1,5 milioni di tonnellate in meno negli oli minerali, scesi a 13 milioni di tonnellate complessivi, mentre con 10,2 milioni di tonnellate il traffico convenzionale ha tenuto i valori prepandemici. Le rinfuse solide sono passate da 630mila e 718mila tonnellate, così come sono cresciute le altre rinfuse liquide da 817mila a 869mila tonnellate. In calo invece i traffici industriali, da 1,9 a 1,4 milioni di tonnellate, specchio delle crisi di Acciaierie d’Italia e Ansaldo, mentre il calo nel bunker e nelle provviste di bordo (da 900mila tonnellate a 720mila) è un riflesso, almeno in parte, della riduzione delle navi arrivate (6.381 nel 2019, 5.636 nel 2022, pari al -11,7%) e dell’ancora critica situazione del settore passeggeri. I 3,2 milioni registrati a Genova valgono un incoraggiante +55,5% sul 2021, ma rispetto al 2019 si è ancora a -7,4%, quota tutta imputabile ai crocieristi, ancora sotto del 19,9%, anche se si è nuovamente superata la soglia psicologica del milione.
L’apertura della piattaforma Apm (Vado Gateway) ha portato a Savona molto del traffico containerizzato che ha lasciato Genova e non solo quello, dato che si è passati dalle 534mila tonnellate del 2019 ai 2,9 milioni dell’anno scorso (+444%, da 54mila Teu a 266mila, +3,88%). Cresciuto di quasi l’8%, a 4,4 milioni di tonnellate, anche il restante traffico convenzionale, così come del 1,1% sono saliti i volumi degli oli minerali (6,3 milioni di tonnellate), mentre con 1,8 milioni di tonnellate, pari al -26,7% è significativo il calo rispetto al prepandemia delle rinfuse solide. Il boom dei passeggeri dei traghetti rispetto al 2019, +56,8%, oltre 480mila (presumibilmente dovuto alla Savona – Porto Torres inserita da Grimaldi l’estate scorsa), ha tamponato la perdurante crisi dei crocieristi (490mila contro i 669mila del 2019, pari al -26,7%).
In controtendenza rispetto all’andamento generale del sistema il traffico ferroviario, come mostra la relativa tabella elaborata dall’Adsp, in cui spicca il superamento nel 2022 dei 10mila treni effettuati.
A.M.
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