Mattioli (Confitarma) sugli equipaggi: “Rivedere i vincoli della legge Cociancich”
Rimarcata la preoccupazione per la ratifica della Ballast Water Management Convention e il proprio favore in merito, invece, alla ratifica della Convenzione di Hong Kong sul riciclaggio delle navi
A distanza di pochi anni dalla sua entrata in vigore, a seguito della battaglia commerciale scoppiata nel 2015 fra i gruppi Moby e Grimaldi, la Confederazione Italiana Armatori chiede che la norma (nota come legge Cociancich dal nome del suo proponente) che impone l’obbligo di imbarcare marittimi comunitari sui collegamenti fra porti italiani (senza distinzione di miglia percorse e anche a seguito di trangolazioni con porti esteri) venga rivista. L’appello rientra una più ampia e diversificata serie di richieste presentate dal presidente di Confitarma Mario Mattioli, intervenuto in Confindustria al Tavolo confederale dell’Economia del Mare, presieduto dal vicepresidente per l’Economia del Mare, Pasquale Lorusso, alla presenza di Vito Grassi, vicepresidente di Confindustria e presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali e per le Politiche di Coesione Territoriale di Confindustria. A questo Tavolo di confronto prendono parte i rappresentanti di tutte le principali categorie industriali coinvolte nell’economia del mare e nell’occasione era presente alla riunione anche il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Vannia Gava, e il viceministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Edoardo Rixi.
Secondo quanto riferito dalla stessa Confitarma nel corso del suo intervento il presidente Mario Mattioli “ha sottolineato la primaria urgenza di intervenire sulla strutturale carenza di lavoratori marittimi, sulla semplificazione e sul sostegno alle imprese nel processo di transizione energetica e di decarbonizzazione”.
In particolare, al viceministro Rixi è stata “evidenziata l’importanza di incentivare il trasferimento modale delle merci e di evitare la perdita dei 314 milioni di euro destinati al rinnovo Green delle navi, modificando i criteri che hanno determinato l’esclusione di buona parte della flotta nazionale”.
“È inoltre necessario – ha sottolineato Mattioli – rendere più flessibili i vincoli di nazionalità degli equipaggi imposti dal decreto legislativo 221/2016 (cd. Cociancich) e sostenere economicamente i giovani che vogliono intraprendere le carriere del mare”.
Al viceministro Gava il presidente di Confitarma ha rimarcato la preoccupazione di Confitarma per la ratifica della Ballast Water Management Convention e il proprio favore in merito, invece, alla ratifica della Convenzione di Hong Kong sul riciclaggio delle navi.
N.C.
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