Marittimi: le Filippine rispondono alle preoccupazioni di Emsa
La riforma normativa appena varata mira non solo al miglioramento delle condizioni di lavoro dei marittimi, ma anche a consentire loro di poter continuare a imbarcare su navi europee
I marittimi filippini hanno ora buone possibilità di poter continuare a prestare servizi sulle navi battenti bandiera dell’Unione Europea.
Il Parlamento dello stato asiatico ha infatti approvato una riforma che dovrebbe risolvere il problema delle non conformità ai propri standard, sotto il profilo della formazione e della certificazione, sollevato dall’Emsa (Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima).
La legge, votata a larghissima maggioranza dalla Camera dei Rappresentanti delle Filippine e chiamata Magna Carta dei marittimi filippini, stabilisce le condizioni di tutela del lavoro per i marittimi prima, durante e dopo l’impiego, soprattutto in caso di incidenti marittimi, epidemie o pandemie, o altre crisi naturali o provocate dall’uomo. E si pone l’obiettivo di a sviluppare un pool di marittimi competenti e di livello mondiale attraverso un sistema di istruzione, formazione, certificazione e licenza.
“I nostri marittimi sono i nostri eroi non celebrati. Quasi 400.000 di loro sono a bordo di navi mercantili in tutto il mondo in qualsiasi momento. Non sono solo una fonte di reddito per il Paese grazie alle loro rimesse, ma anche una fonte di orgoglio” ha dichiarato il presidente della Camera Ferdinand Martin G. Romualdez.
Secondo quanto riportato dalla stampa locale le norme della nuova legge riguardano i marittimi filippini “che sono impiegati o impegnati o lavorano a qualsiasi titolo a bordo di navi registrate all’estero e di navi registrate nelle Filippine che operano a livello internazionale”. In particolare sarebbe stato formalizzato il diritto per essi a un luogo di lavoro sicuro e conforme agli standard di sicurezza; condizioni di lavoro eque; condizioni di lavoro e di vita dignitose a bordo della nave; tutela della salute, misure di welfare e assistenza medica; auto-organizzazione; informazioni sulla famiglia del marittimo; protezione dalla discriminazione; progresso educativo e formazione; informazioni pertinenti; rappresentanza legale gratuita; meccanismo di reclamo appropriato; accesso alla comunicazione; trattamento equo in caso di incidente marittimo; valutazione medica equa. Il testo inoltre prevede che il contratto di lavoro standard sia rivisto e approvato dal dipartimento per i lavoratori migranti (Dmw) per garantire che le clausole contrattuali soddisfino o proteggano i diritti dei marittimi come stabiliti nel provvedimento.
La decisione della Commissione europea sulla confacenza delle norme filippine agli standard Emsa è attesa entro la fine del primo trimestre del 2023.
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