Entro fine aprile il primo carico di Gnl a Piombino e fra tre anni la nave andrà offshore
Secondo quanto annunciato da Snam in futuro la Golar Tundra sarà posizionata o in Alto Tirreno o in Alto Adriatico
A maggio entrerà concretamente in funzione, entro fine aprile riceverà il primo carico da una nave Lng tanker e fra tre ani sarà trasferito al largo, o in Alto Tirreno o in Adriatico. Presente e futuro del nuovo rigassificatore galleggiante appena arrivato a Piombino sono stati rivelati in occasione di una conferenza stampa indetta a Snam proprio presso lo scalo toscano.
“Entro metà maggio Golar Tundra entrerà in servizio commerciale. Stiamo lavorando sul sito offshore dove spostarla allo scadere dei tre anni concessi per la permanenza a Piombino. Ci sono ipotesi di più siti nell’alto Tirreno o nell’alto Adriatico” ha spiegato Elio Ruggeri, amministratore delegato di Snam Fsru Italia.
Prima di entrare in funzione in banchina a Piombino dovranno essere completati i lavori alla condotta di allaccio al metanodotto nazionale che si trova a 8,8 km dalla banchina di attracco. In attività c’è un cantiere di 400 tecnici di Snam all’opera sette giorni su sette. Si è perfino scavato con talpe meccaniche sotto il mare per far passare una condotta di circa 1 km, lo scavo più lungo in Europa di questo tipo.
“La nave aspetta il primo carico per fare i test e il set up a fine aprile” ha aggiunto Ruggeri, mentre oggi “è partita l’asta e sono già rientrate le offerte. In settimana sapremo chi si sarà aggiudicato la capacità della Golar Tundra per 20 anni, sapremo quanta capacità è stata venduta e chi ha comprato”. L’asta è per 43 slot da 170mila metri cubi di gas per 20 anni. L’impianto può trattare 5 miliardi di metri cubi l’anno. Potranno esserci aste addizionali.
È stato evidenziato che con l’altra nave rigassificatrice, sempre di Snam, in progetto su Ravenna ma con entrata in esercizio a fine 2024, l’impianto di Piombino sommerà una capacità di rigassificazione pari, se non oltre, agli 11 miliardi di metri cubi di gas importati dalla Russia nel 2022 (in passato erano mediamente 28 miliardi di metri cubi).
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