Per Feport gli aiuti di Stato nel terminalismo portuale sono positivi
L’associazione saluta il ritocco della Commissione Europea alla General Block Exemption Regulation, che inserisce gli investimenti pubblici per infrastrutture di ricarica energetica portuale fra quelli esenti da obbligo di notifica
Feport, l’associazione europea dei terminalisti portuali, ha salutato con favore le modifiche introdotte pochi giorni fa dalla Commissione Europea alla General Block Exemption Regulation (Gber), la norma che disciplina le esenzioni per categoria alle norme unionali in materia di aiuti di Stato (nel cui novero rientra la possibilità per le compagnie armatoriali, vituperata da Feport, di evitare le restrizioni applicate ai consorzi fra vettori marittimi).
Secondo quanto spiegato dall’associazione, il regolamento continuerà a rendere esenti dall’obbligo di notifica gli investimenti pubblici fino a 150 milioni di euro nei porti marittimi, ma l’emendamento farà sì che nella definizione di “infrastruttura portuale” vengano ricomprese esplicitamente le infrastrutture di rifornimento e ricarica ecologica nei porti che riforniscono tutte le modalità di trasporto e le apparecchiature terminali mobili.
“Il sostegno governativo all’introduzione di infrastrutture di rifornimento e ricarica verdi nei porti è fondamentale per garantire il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di fornitura di energia elettrica a terra all’ormeggio previsti dal prossimo regolamento sulle infrastrutture per i combustibili alternativi. La creazione di un ambiente favorevole alla decarbonizzazione delle navi e dei modi di trasporto dell’entroterra è importante anche in considerazione della necessità di ridurre l’inquinamento atmosferico nei porti” ha scritto Feport in una nota: “Inoltre, è molto positivo notare che il regolamento generale di esenzione per categoria modificato ora esenta esplicitamente gli aiuti per le infrastrutture di rifornimento e di ricarica delle apparecchiature terminali mobili. Gli aiuti per tali infrastrutture sono fondamentali per accelerare la decarbonizzazione delle operazioni di movimentazione dei carichi e contribuiranno alla posizione competitiva degli operatori dei terminal nell’Ue”.
Feport accoglie inoltre con favore “anche l’emendamento 2023 che include la chiara definizione di infrastruttura di rifornimento e ricarica che ribadisce che essa fa parte delle infrastrutture portuali, il che significa che l’ente di gestione del porto, come definito nell’articolo 2(5) del Regolamento sui Servizi Portuali, rimane la parte responsabile della gestione e dell’amministrazione di questa infrastruttura. Feport sottolinea la necessità che i negoziatori, nell’ambito dei negoziati a tre in corso sul Regolamento sulle Infrastrutture per i Combustibili Alternativi (Afir), tengano conto delle definizioni fornite nel Regolamento sui Servizi Portuali e ribadite nell’emendamento 2023 al Gber”.
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