L’Adsp Taranto in cerca di un produttore di energia verde per il porto
L’ente mette sul piatto quasi 100 ettari di superfici e specchi acquei per reperire un fornitore che copra le esigenze dello scalo attraverso fonti rinnovabili
Dopo aver avviato la procedura per la realizzazione degli impianti di cold ironing finanziati (con 55 milioni di euro) dal Pnrr, l’Autorità di Sistema Portuale di Taranto ha cominciato a muoversi per trovare fonti ‘verdi’ di alimentazione degli stessi.
L’ente ha infatti appena bandito un avviso di manifestazione di interesse per “espletare un’indagine di mercato per la ricerca di operatori economici interessati alla presentazione di proposte di Project Financing, finalizzate all’individuazione del promotore, ai sensi dell’art. 183 comma 15 del D. Lgs. 50/2016 (d’ora innanzi per brevità Codice), per il successivo affidamento di un contratto di concessione per la progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili su superfici di competenza dell’Adsp”.
Si tratta di quasi 100 ettari, di cui 23 a terra (anche se soggetti ad alcuni vincoli di destinazione ad aree verdi) e 70 di specchi acquei: “L’area a terra individuata è rappresentata dalla vasca di colmata ad ovest di punta Rondinella, realizzata per la raccolta dei sedimenti escavati nel corso dei lavori di ampliamento del IV sporgente e della darsena servizi, facenti parte del più ampio progetto di“Piastra portuale di Taranto”.
Secondo quanto spiegato nell’avviso “La proposta deve prevedere la progettazione, la realizzazione, la manutenzione e la gestione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili sulle aree demaniali marittime e specchio acqueo individuati dall’ Adsp (…) e deve garantire il completo soddisfacimento. a costo zero. dei fabbisogni energetici diretti dell’AdSP come stimati nel Deasp allegato”.
Il Documento di Pianificazione Energetica e Ambientale del Sistema Portuale è stato appena aggiornato dall’ente e per l’anno 2021 ha stimato un consumo di energia elettrica totale pari a 25.415 MWh così suddiviso: 1.565 MWh di consumi elettrici propri di AdSP MI; 23.850 MWh di consumi elettrici per i concessionari. (…) Per completare il censimento del fabbisogno energetico sono stati considerati anche i consumi di combustibile fossile per usi terrestri (gasolio, benzina, ecc..) ed i consumi energetici delle navi residenti e delle navi scalanti. Tutti i dati sono stati uniformati in Tep e di seguito riepilogati al fine di operare con vettori energetici differenti e stabilire quale di essi contribuisca maggiormente in termini di energia primaria del Porto di Taranto”. Si nota come il maggior contributo in termini di consumi energetici sia dato dai mezzi marittimi, che contribuiscono ai consumi con una percentuale superiore all’80%.
Una volta ricevute le manifestazioni di interesse (entro il 14 giugno) l’Adsp avvierà il confronto tra esse con riferimento ai seguenti elementi in ordine decrescente di importanza: “Innovatività delle soluzioni tecnologiche proposte anche per garantire il minor impatto ambientale delle opere; tariffa dell’energia per gli stakeholders del Porto di Taranto, nonché per i futuri impianti di cold ironing previsti per le aree pubbliche; modalità di utilizzo dell’eventuale ulteriore energia prodotta per usi non previsti nei precedenti punti; tempo di realizzazione e messa in esercizio dell’impianto; importo dell’investimento; durata della concessione. Il progetto di fattibilità approvato sarà quindi posto a base di gara pubblica, alla quale potranno partecipare tutti i soggetti in possesso dei requisiti. Nel bando sarà specificato che il promotore, se non risulterà aggiudicatario, può esercitare entro 15 giorni dalla comunicazione dell’aggiudicazione, il diritto di prelazione e divenire aggiudicatario se dichiara di impegnarsi ad adempiere alle obbligazioni contrattuali alle medesime condizioni offerte dall’aggiudicatario originario”.
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