Volpi (Fratelli d’Italia) chiede revoca del presidente e scioglimento del comitato di gestione al porto di Civitavecchia
Presentata dal parlamentare un’interrogazione a risposta scritta al ministro dei Trasporti con una serie di critiche all’operato di Musolino
“Revoca del mandato al Presidente e scioglimento del comitato di gestione”.
È questa la soluzione prospettata dal deputato Andrea Volpi di Fratelli d’Italia al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti al termine di un’interrogazione a risposta scritta appena depositata, in cui il parlamentare ha messo in fila diverse delle problematiche che hanno caratterizzato e stanno caratterizzando l’attuale amministrazione dell’Autorità di Sistema Portuale di Civitavecchia presieduta da Pino Musolino (nominato dall’ex ministro Paola De Micheli).
Volpi ha innanzitutto evidenziato lo “stato di crisi” finanziaria formalmente dichiarato dall’ente nel marzo 2021, mettendo in particolare l’indice sul report del febbraio 2022 con cui la Corte dei Conti, pur riconoscendo come tale situazione sia risalente e si protragga nel tempo, stigmatizzava alcune delle contromosse imbastite da Musolino e suggeriva alcuni correttivi invece ignorati dall’Adsp (aumento di diritti di porto e canoni). Nessun riferimento esplicito, invece, all’inchiesta della Procura regionale della Corte che ha ad oggetto la pur richiamata tematica degli emolumenti ad personam al personale e che vede Musolino fra gli accusati, anche se con un ruolo decisamente secondario rispetto ai predecessori.
Nel cahier de doléance di Volpi ha invece un posto centrale la recente riorganizzazione del personale dell’ente “che prevede un taglio di 19 unità (9 posizioni dirigenziali, su 13 esistenti, e di 10 posizioni intermedie) a fronte di una dotazione organica approvata dal Ministero vigilante il 6 febbraio 2018”. Una riorganizzazione che secondo Volpi il vertice dell’ente avrebbe la colpa di aver imposto “nonostante secondo il presidente dell’AdSP Musolino del 2022 i traffici nel porto di Civitavecchia abbiano quasi raggiunto i livelli pre-pandemia”. E che, in particolare con “questo taglio delle figure dirigenziali” mette a repentaglio la realizzazione degli investimenti per cui all’Adsp “sono destinati oltre 300 milioni di euro” nei prossimi anni.
Terzo esempio, secondo Volpi, dello “stato di confusione che sembra governare la gestione dell’ente e del personale” è la vicenda Port Mobility, con la sentenza del Consiglio di Stato che a gennaio ha bocciato l’operato dell’ente imponendogli “l’affidamento del servizio in questione (navettamento dei crocieristi, ndr) entro e non oltre 3 mesi dalla pubblicazione della sentenza”.
Da qui la richiesta al ministro dei trasporti Matteo Salvini per sapere “quali iniziative di competenza intenda adottare al fine di monitorare le vertenze in oggetto, con l’obiettivo di preservare i livelli occupazionali, nonché di assicurare la realizzazione delle opere previste nel Pnrr per il porto di Civitavecchia”. E il suggerimento di “una commissione ispettiva” se non direttamente, “viste le gravi irregolarità riscontrate dalla Corte dei conti e dal Consiglio di Stato, anche a carico dei vertici attuali”, revoca del mandato di Musolino e scioglimento del Comitato.
Sempre a proposito del porto di Civitavecchia la port authority laziale nelle scorse ore ha fatto sapere che “il comitato di gestione nella seduta di ieri ha autorizzato la installazione della struttura per i crocieristi alla banchina 10. Nell’ambito della concessione che successivamente porterà anche alla realizzazione del nuovo terminal Bramante alla banchina 12, è stata intanto approvata la delibera per consentire alla Rome Cruise Terminal l’installazione di una tendostruttura alla banchina 10 a servizio dei passeggeri delle navi da crociera. Una struttura analoga era in precedenza stata autorizzata in via transitoria”.
A.M.
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