In arrivo un secondo decreto per il rinnovo flotte con fondi Pnrr
Possibile apertura alle navi da crociera e ai cantieri extraUe purché mediterranei, ma il più stringente vincolo green potrebbe far rinunciare il Ministero
Dopo il parziale insuccesso registrato col primo ‘decreto rinnovo flotte’, che ha assegnato solo 186 milioni di euro su 500 disponibili, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti starebbe lavorando a una seconda procedura prima di rinunciare e assegnare ad altri capitoli di spesa le ingenti risorse teoricamente destinate dal fondo complementare al Pnrr per il rinnovo (acquisto di nuove unità o retrofit) del naviglio nazionale.
La modesta partecipazione da parte delle imprese armatoriali italiane è stata come noto motivata con alcuni dei vincoli cui le sovvenzioni erano soggette, sicché il Ministero, a seguito di una serie di interlocuzioni con le loro rappresentanze (Confitarma e Assarmatori), si starebbe orientando ad accogliere alcuni dei correttivi chiesti dai potenziali beneficiari. In particolare dovrebbe esser rimosso il limite minimo delle 100 tonnellate di stazza lorda, dovrebbero essere incluse nel nuovo bando le navi da crociera e quelle impiegate su rotte che prevedano anche la toccata di un solo porto europeo (nella prima versione le navi beneficiate dovevano essere impiegate fra porti dell’Unione europea).
Resta tuttavia la distanza fra i desiderata degli armatori e la volontà o la possibilità del Ministero di recepirli. Ad esempio la dilazione dei termini per gli interventi – 2024 per il refitting, 2026 per le nuove unità – potrà esser forse concessa solo nel primo caso. Più scettico il Ministero sulla richiesta di poter affidare gli interventi anche a cantieri extraeuropei: allo studio una soluzione di compromesso che apra quantomeno ai cantieri mediterranei, anche fuori dall’Ue.
Senza dubbio, secondo quanto confermano a SHIPPING ITALY fonti ministeriali, il nuovo bando dovrà invece tener conto delle modifiche recentemente apportate al Gber – General block exemption regulation, la normativa europea che disciplina le esenzioni in materia di aiuti di Stato. Nello specifico avrà un peso notevole la riscrittura dell’articolo che norma gli aiuti per i mezzi di trasporto, condizionando il rilascio del contrbuto pubblico (sia per retrofit che per newbuilding) alla definizione di “clean vehicle” in capo alla nave beneficiata, intendendosi cioè un’unità a zero emissioni o alimentata almeno per il 25% da combustibili a zero emissioni.
Una condizione che, applicata nel primo bando, avrebbe reso impossibile molti degli interventi approvati e che naturalmente potrebbe vanificare il nuovo tentativo.
A.M.
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