La Marina Militare pronta a sbarcare a Ponte Parodi nel porto di Genova
Accordo con Autorità di sistema portuale e Comune: sdemanializzazioni a favore del municipio in cambio di un nuovo edificio per l’Istituto Idrografico, comando droni e ufficio armamenti
Non più ‘piazza sul mare’, con spazio ludico-culturali, ma avamposto della Marina Militare: il destino di Ponte Parodi, banchina al centro del porto storico di Genova, prende una nuova piega.
L’organizzazione, nei giorni scorsi, da parte dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale di un servizio di simulazioni di manovra presso il centro di Imat – Italian Maritime Academy Technologies a Castel Volturno (Caserta), al fine di “verificare la compatibilità dell’ipotesi di ricollocazione dell’Istituto Idrografico della Marina Militare presso Ponte Parodi con il progetto di ampliamento di Ponte dei Mille levante”, testimonia come il progetto sia in avanzato stadio di maturazione.
A confermarlo a SHIPPING ITALY è Massimiliano Nannini, direttore dell’Istituto Idrografico, eccellenza della Marina Militare con sede a Genova presso Forte San Giorgio, che nei prossimi giorni festeggerà i 150 anni di storia con una manifestazione cui prenderà parte anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Il termine ricollocazione è sbagliato, l’Istituto manterrà la sua sede. Si tratterebbe invece di acquisire al demanio militare una porzione di Ponte Parodi, sul lato di ponente, compresi 150 metri lineari di banchina. L’idea è già stata condivisa con gli enti locali, che concordano”.
Oltre a port authority e Difesa, infatti, sarà coinvolto anche il Comune (che sulla questione nel momento in cui scriviamo non ha rilasciato commenti): “L’ipotesi di accordo – aggiunge Nannini – prevede che a fronte degli spazi di Ponte Parodi destinati alla Marina Militare, quest’ultima retroceda al Comune la caserma Gavoglio e la Batteria Stella”. Una costruzione, quest’ultima, sita nella zona di cerniera fra l’area urbana del cosiddetto Waterfront di Levante e quella delle riparazioni navali che, secondo l’ipotesi di Piano regolatore portuale predisposta dal Comune svelata dal nostro giornale, dovrebbe appunto essere destinata alla prosecuzione dell’operazione urbano-residenziale.
I contorni finanziari sono però ancora da definire: “Previa l’effettuazione di valutazioni dei beni che retrocederemo e dell’edificio che sarà realizzato su Ponte Parodi, l’istituto utilizzato dovrebbe essere quello della permuta”. Al momento non è chiaro se con compensazioni e a carico di chi. Ma, come conclude Nannini, già individuate sono le funzioni della Marina che Ponte Parodi ospiterà: “La banchina servirà senz’altro da ormeggio della nave idrografica maggiore di cui è appena stata iniziata la costruzione presso Fincantieri. Nell’edificio saranno ospitate inoltre alcune funzioni dell’Idrografico, soprattutto relative ai rapporti con enti esterni, come ad esempio le attività di formazione condotte con l’Università. Ma anche le attività della Marina relative al progetto Smart Technologies, che prevede l’acquisizione di una serie di mezzi unmanned (a guda autonoma senza equipaggio) per la cui movimentazione è appunto ideale una sede sul mare. Infine vi troverebbe spazio l’Ufficio tecnico armamenti navali, oggi a Batteria Stella”.
Secondo quanto riferito dal contrammiraglio il progetto “dovrebbe riguardare un’area estranea al contenzioso fra Adsp e Altarea”. Il riferimento è all’accordo del 2010 con la società che avrebbe dovuto riqualificare Ponte Parodi e che alcuni mesi fa ha ottenuto ragione in Consiglio di Stato: l’ente avrebbe dovuto formulare una proposta risarcitoria e “adempiere esattamente alle obbligazioni assunte”. Sul tema l’Autorità portuale non ha però fornito dettagli né a questo riguardo né al tema dello spostamento delle attività oggi insistenti sulla banchina destinata alla Marina, quelle di Santoro (destinate teoricamente a Calata Olii Minerali) e quelle di Rimorchiatori Riuniti (anch’esse destinate a un trasloco almeno parziale).
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