Via libera dal Ministero dell’Ambiente al tombamento di Calata Concenter (Spinelli)
Per l’opera invocata dal Genoa Port Terminal luce verde condizionata dalla Soprintendenza al mantenimento di un approdo turistico. “Forti perplessità” invece sui riempimenti delle calate Giaccone e Inglese
Inserito dall’Autorità di Sistema Portuale di Genova fra le opere del proprio piano straordinario (quelle cioè realizzabili con le deroghe concesse per la ricostruzione del ponte Morandi) ancora prima che fosse autorizzato, il riempimento di Calata Concenter ha appena ottenuto il definitivo imprimatur, ancorché condizionato. Si tratta dello specchio acqueo che separa ponte ex Idroscalo (dove sorgeva il carbonile Enel ormai passata quasi tutta a Spinelli) e ponte San Giorgio (dove opera Terminal Rinfuse Genova, società controllata dal Gruppo Spinelli e partecipata da Msc)
L’intervento beneficiario di 30 milioni di euro pubblici e invocato in particolare proprio da Aldo Spinelli, patron dell’omonimo gruppo che controlla i due terminal (l’altro è Genoa Port Terminal) che affacciano su Calata Concenter, ha ricevuto l’ok dalla Direzione Generale Valutazioni Ambientali del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Decisivo, si apprende dalla documentazione autorizzativa, il “percorso di confronto con la Soprintendenza locale”. Nell’ambito della procedura di Valutazione di impatto ambientale del Piano regolatore portuale vigente (dal 2001), infatti, era stato questo ente a porre il veto, lamentando la perdita del fronte mare che l’interramento avrebbe causato alla Lanterna (il faro simbolo della città), opera secondo la Soprintendenza già sacrificata a causa della collocazione in ambito portuale che ne limita una piena fruizione turistico-culturale.
Negli anni successivi i tentativi di superare il niet sono falliti, ma a gennaio scorso l’Adsp del Mar Ligure Occidentale è tornata alla carica, forte della riorganizzazione dell’area prevista dal progetto del tunnel subportuale (che, intanto, bocciato a fine novembre dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, è stato riscritto dalla proponente Autostrade per l’Italia e rispedito allo stesso Consiglio per una nuova valutazione, sebbene la relativa documentazione non sia stata resa ancora pubblica, al netto degli elaborati ora diffusi per l’affaire Concenter).
La riqualificazione paesaggistico-ambientale (parco della Lanterna) – che prevede anche una variante dai non meglio precisati contorni finanziari a un altro progetto del piano straordinario ancora in corso come quello cosiddetto Pizzarotti (dal nome dell’appaltatore) per gli interventi stradali nel bacino di Sampierdarena (“sostituzione dei viadotti originariamente previsti con un’opera di sottopasso in galleria scatolare sottostante il futuro parco della Lanterna”: si nota come il sacrificio del Csm – Centro smistamento merci derivi dalla volontà di realizzare il parco) – ha infatti convinto la Soprintendenza a rimuovere il veto.
Forti però le prescrizioni poste dall’ente e fatte proprie dal Ministero della Cultura.
Stabilito che l’autorizzazione all’interramento verrà meno con l’eventuale mancata realizzazione del parco della Lanterna e che dovrà esser chiaramente definito il rapporto temporale fra le due opere, prima dei lavori dovrà essere redatto un progetto di realizzazione di un polo culturale che contempli Lanterna, il relativo museo, l’edificio ex Pietro Chiesa, la centrale dismessa Enel. Tutte opere da collegare l’una all’altra e al nuovo parco, valutando inoltre “il mantenimento di almeno una porzione di specchio acqueo che consenta l’approdo di un battello in corrispondenza della banchina di Calata Concenter (…). Inoltre dovrà essere agevolata la connessione della Lanterna e del polo culturale tramite la predisposizione di un collegamento marittimo tra il Porto Antico e il Terminal Traghetti”.
Ma ciò che più peserà negativamente dal punto di vista dell’Adsp è il vincolo che è stato anticipato sul nuovo Piano regolatore portuale. Soprintendenza e Ministero, infatti, hanno ritenuto con l’occasione “di dover manifestare da subito forti perplessità” in merito alla prospettiva, presentata dall’ente portuale (si veda l’immagine in pagina) in relazione al nuovo Piano regolatore portuale in via di redazione, di “riempire altre calate del bacino di Sampierdarena (in particolare Giaccone e Inglese)”, previsione che “precluderebbe di fatto definitivamente un potenziale collegamento diretto della Lanterna con il mare”.
Da qui l’ultima prescrizione per l’interramento di Concenter: considerare nel futuro Prp di “ricomporre una continuità tra porto antico e Lanterna e tra questa e lo specchio acqueo, evitando il riempimento di Calata Giaccone, restituendo al quartiere di Sampierdarena, di elevata valenza storica, il suo approdo al mare”.
Insomma, ok all’interramento di Concenter, ma per la banchina in linea di Sampierdarena invocata dai terminal container dell’area la strada resta in salita.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY