Legittima la revoca dell’autorizzazione di Amoruso a Gaeta
Ben ha fatto per il Tar l’Adsp di Civitavecchia a sanzionare l’impresa portuale dopo averne verificato la totale inadempienza rispetto al piano d’impresa e l’insussistenza della pandemia come spiegazione
La revoca alla società salernitana Giuseppe Amoruso ad operare quale impresa portuale ex articolo 16 nel porto di Gaeta è stata legittima.
Lo hanno sancito due differenti sentenze del Tar del Lazio che hanno respinto altrettanti ricorsi dell’operatore logistico campano contro i due provvedimenti (il secondo assunto in pendenza di giudizio sull’impugnazione del primo) con cui l’Autorità di Sistema Portuale ha deciso di ritirare l’autorizzazione rilasciata nell’agosto del 2019 e valevole per quattro anni.
Già nel dicembre di quell’anno, infatti, l’Adsp si era mossa per verificare il rispetto delle previsioni di Amoruso, dato che – si legge nella prima sentenza – “la società, malgrado quanto assunto nel proprio piano operativo, non ha dato inizio ad alcuna attività, né tanto meno ha dato seguito alle asserite ‘necessarie attività preparatorie’”. Amoruso, cioè, per 5 mesi non ha assunto nessuno né s’è dotato di macchinari utili all’attività portuale, di lì a poco “azzerando la previsione di traffico anche per il corrente anno (2020, ndr) e riducendo ulteriormente i quantitativi previsti per il 2021 e 2022 con la previsione di traffico complessivo per il periodo 2019-2022 pari ad appena 48.000 tonnellate complessive, a fronte delle 380.000 previste nel piano operativo”.
Inconsistente per i giudici l’appello di Amoruso alla pandemia, tanto più che l’inattività a Gaeta è risalente rispetto all’emergere e al diffondersi del coronavirus. Infatti il presupposto della revoca “va ravvisato in una più radicale situazione di totale inattività, contrassegnata dall’assoluta assenza dell’impresa nello scalo di Gaeta, iniziata prima dell’emergenza pandemica e successivamente protrattasi, con grave detrimento dell’interesse pubblico (…). La società ricorrente già prima dell’inizio dell’emergenza sanitaria aveva comunicato, nella nota del 13 gennaio 2020, di prevedere, per causa di forza maggiore dovuta alla sfavorevole congiuntura economica mondiale, una forte rideterminazione al ribasso delle stime sui propri traffici portuali in Gaeta. Ciò testimonia, come argomentato dall’ente pubblico intimato, una situazione di risalente sostanziale incapacità o disinteresse nel gestire le operazioni portuali, che prescinde dalle dinamiche innescate dalla pandemia da Covid-19, come pure dimostrato dai dati di traffico relativi al porto di Gaeta negli anni 2020 e 2021, forniti in giudizio dall’Autorità resistente, che attestano addirittura l’esistenza di un incremento dei volumi a dispetto dell’emergenza pandemica”.
A.M.
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