Marco Caffio: il racconto dell’agenzia marittima specialista nell’eolico offshore
Intervista all’agente marittimo che l’anno scorso ha prestato i propri servizi alla nave MPI Resolution che ha installato il parco Beleolico a Taranto
In Italia ha già preso forma di fronte al porto di Taranto un primo parco eolico offshore promosso e realizzato da Renexia (società parte del Gruppo Toto) ma diversi altri impianti galleggianti sono stati proposti e attualmente attendono il via libera autorizzativo in varie parti d’Italia lungo le coste.
Nel caso di Taranto ha avuto un ruolo importante Marco Caffio con l’omonima agenzia marittima al quale SHIPPING ITALY ha dedicato un’apposita intervista per capire quali siano state le particolarità di questo lavoro per la fiura dell’agente marittimo dela nave che materialmente si è occupata di installare le pale eoliche e quali potranno essere in futuro le opportunità di business emergenti.
A Taranto è stato realizzato il primo parco eolico offshore d’Italia, partiamo dal raccontare perché Marco Caffio è stato nominato agente della nave MPI resolution?
“Inizierei con il fare una premessa. Il parco eolico offshore di Taranto è un’opera complessa sia per la sua storia – ben 14 anni per la realizzazione – sia per i capitali in gioco sia per i risultati raggiunti. I numeri chiave sono: 80 milioni di euro di investimento, 10 pale installate in Mar Grande di fronte al terminal container del gruppo turco Yilport, 30 MW di capacità complessiva, oltre 58 mila MWh di produzione pari al fabbisogno annuo di 60 mila persone. Si comprende, pertanto, che per Beleolico (il nome del parco) siano stati richiesti partner e fornitori che avessero un’approfondita conoscenza del territorio e competenze nel proprio settore di appartenenza. Sono stato scelto come agente marittimo della nave MPI Resolution perché dal 2015 la mia azienda non si occupa più “solo” dei servizi tradizionali di un agente marittimo ma, in un’ottica di internazionalizzazione di impresa, offre servizi di logistica integrata di eccellenza, processi basati sul project management, qualità certificata. Tutto si svolge sempre seguendo i dettami della trasparenza. Questi elementi, come si può intuire, hanno fatto ricadere la scelta sulla mia realtà aziendale. E sinceramente sono molto orgoglioso di aver contribuito a tale opera, che rappresenta un importante passo avanti per lo sviluppo delle rinnovabili in Italia, dimostrando che è possibile utilizzare le risorse marine per produrre energia pulita e sostenibile.”
In cosa consisteva l’apposita autorizzazione rilasciata dalla Capitaneria di Porto locale per operazioni “ship to ship”?
“Per la prima volta nel porto di Taranto è stato dato un permesso di tal genere. Sappiamo che questa autorizzazione, che consente a due navi di trasferire carichi da una nave all’altra in acque sicure e controllate, viene rilasciata esclusivamente se la Capitaneria di Porto ha verificato che le norme di sicurezza e di protezione dell’ambiente siano state soddisfatte. Per ottenerla abbiamo messo in campo le nostre competenze e siamo stati ripagati con la fiducia da parte dall’autorità marittima con cui da sempre agiamo a stretto contatto. Mi sono sempre impegnato a che la mia azienda fosse affidabile e risultati come questo dimostrano la sua credibilità.”
Quali skill e know how specifici servono in questo particolare segmento di mercato?
“Servono tante skill, spaziando dall’aspetto tecnico alla gestione dei progetti, alla conoscenza delle normative. Infatti si necessita di: competenza tecnica relativa alla progettazione, alla costruzione, all’installazione e alla manutenzione di turbine eoliche offshore; conoscenza della normativa, per poter garantire la sicurezza dei materiali, dell’ambiente e soprattutto degli esseri umani; esperienza pregressa in progetti simila; competenze di project management per dirigere progetti complessi, coordinare squadre di lavoro e relazioni con fornitori e autorità, negoziare contratti; conoscenza approfondita del mercato tra tendenze, tecnologie emergenti e sfide di settore…”
Quali aspettative avete e che prospettive di crescita vedete per questo genere di lavori marittimi lungo le coste italiane nel prossimo futuro?
“Le prospettive sono molto promettenti. La maggiore attenzione alle energie rinnovabili e alla riduzione delle emissioni di gas serra a livello globale suggerisce che la domanda di parchi eolici offshore continuerà a crescere nei prossimi anni. Ciò potrebbe tradursi in nuove opportunità di lavoro per gli operatori marittimi. Tuttavia, come per ogni settore industriale, esistono alcune sfide e potenziali ostacoli da affrontare, come la complessità tecnica e logistica della costruzione dei parchi, le questioni normative e le preoccupazioni ambientali. Con la giusta pianificazione, la collaborazione tra le diverse parti interessate e l’adozione di tecnologie all’avanguardia, si possono superare i limiti e sfruttare appieno le opportunità offerte da questo segmento di mercato.”
Taranto sarà sempre più un hub portuale importante anche per l’imbarco e l’esportazione di pale eoliche prodotte in Puglia?
“Il porto di Taranto per la sua posizione strategica nel Mediterraneo potrebbe diventare un’area molto interessante per chi investe in pale e parchi eolici. Innanzi tutto, perché tutti noi operatori portuali stiamo lavorando al miglioramento e alla modernizzazione delle infrastrutture, affinché l’hub tarantino sia più competitivo sul mercato offrendo servizi all’avanguardia. Inoltre, la Puglia, anche grazie alla presenza di Vestas, sta puntando in modo significativo sull’energia eolica con l’obiettivo di diventare un territorio a basso impatto ambientale. Questi fattori potrebbero far divenire Taranto una piattaforma d’eccellenza per la logistica da e verso i parchi eoloci offshore.”
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