Sequestri di droga nei porti di Vado Ligure e Trieste
Le operazioni portuali di Agenzia delle Dogane e Guardia di Finanza svelano traffici di cocaina dal Sud America e di oppio dall’Iran
L’Agenzia delle Dogane ha reso noto il sequestro di 47 kg di cocaina presso il porto di Vado Ligure, nascosti in un container che conteneva nocciole sgusciate provenienti dal Cile.
“Il blocco del carico illecito, operato dai funzionari del Reparto Antifrode dell’Ufficio delle Dogane di Savona, con la collaborazione dei militari della Guardia di Finanza, è il risultato di una complessa e delicata operazione di intelligence doganale. La droga, confezionata in 42 panetti, ha un valore stimato sul mercato dello spaccio pari a circa 4.000.000 di euro. Solo nell’anno 2022, presso i bacini portuali di Savona e Vado Ligure, sono state passate al vaglio del Reparto Antifrode dell’Agenzia 544 dichiarazioni doganali di importazione e oltre 25.000 polizze di carico, molte delle quali interessano merci arrivate su navi provenienti dal Sud America, zona principale di coltivazione e prima lavorazione della cocaina” ha spiegato una nota.
Intanto i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, personale della Polizia di Frontiera Marittima di Trieste e i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nei giorni scorsi hanno sequestrato, nel porto di Trieste, 22,6 chilogrammi di oppio, occultata nel doppiofondo di un autoarticolato con targa iraniana. “Attraverso un proficuo scambio info-operativo tra tutte le forze in campo, a seguito dell’attività info-investigativa effettuata dalle stesse, si è convenuto che l’autoarticolato iraniano, proveniente dal porto turco di Pendik, dovesse essere vincolato allo sbarco ed oggetto di più approfonditi accertamenti. L’attento esame della motrice ha reso possibile l’individuazione del doppiofondo ricavato nel vano marmitta contenente l’oppio. A seguito delle attività di polizia giudiziaria espletate, sia l’autoarticolato che la droga celata al suo interno sono stati sottoposti a sequestro penale. Sono attualmente in corso attività d’indagine, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica Dott. Massimo De Bortoli, finalizzate all’individuazione dei soggetti coinvolti nella vicenda” ha spiegato un comunicato diffuso dall’Agenzia delle Dogane.
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