“Tutti i depositi chimici di Genova si sposteranno in porto”
Annunciata da Regione Liguria la prosecuzione della procedura di assoggettabilità a Via, evocando non meglio specificati “atti” per stoppare le attività a Multedo, a prescindere dalla quadra dell’accordo fra Superba e Carmagnani
Dopo l’ufficiosa conferma delle voci diffusesi giovedì scorso sull’imminente archiviazione, con parere negativo, della procedura di verifica di assoggettabilità a Via da parte della Regione Liguria, sul progetto di Superba di trasferire i depositi chimici propri e della Attilio Carmagnani da Multedo arriva l’ennesimo colpo di teatro.
Protagonista, dopo tre giorni di mezze parole e bisbigli, evidentemente utili a ricompattare le fila con Comune (principale sostenitore del progetto) e Autorità di Sistema Portuale (e, forse, a persuadere i funzionari responsabili della pratica a prendersi tutto il tempo a disposizione), la giunta regionale ligure. Non solo: diversamente da quanto sembrava, il provvedimento di archiviazione non è stato pubblicato venerdì ma “va avanti ed entra nel merito la procedura” ha annunciato una nota.
Infatti, si legge ancora, “a seguito del confronto odierno con Regione, Comune di Genova e Autorità di sistema potuale hanno definitivamente chiarito, con propri atti formali, che tutti i depositi chimici della città si sposteranno in porto, nel nuovo sito individuato e che nel trasferimento non sono previste attività aggiuntive, ovvero rimarranno, al massimo, i medesimi volumi di produzione presenti oggi a Multedo”.
Confermando indirettamente che l’ostacolo al prosieguo della procedura consisteva principalmente nell’indefinito rapporto fra le due aziende nel futuro sito di Ponte Somalia, la Regione ha sostenuto che “viene dunque superato l’ostacolo formale e sostanziale determinato dalla mancata delega di Carmagnani a Superba nell’istanza di assoggettabilità a Via. In sostanza, alla luce dei chiarimenti e delle prescrizioni di Comune e Autorità Portuale, a prescindere dal fatto che le due aziende si accordino o meno sul trasferimento, non sarà comunque possibile alcuna prosecuzione delle attività chimiche nel sito attuale: viene quindi scongiurata la possibilità di uno sdoppiaggio delle attività del petrolchimico, qualora una delle due aziende rifiutasse il trasferimento”.
La Regione Liguria non ha però chiarito diversi punti oscuri della nota né le imprese hanno voluto commentare le ultime novità emerse. Non è chiaro infatti come possa proseguire una procedura relativa a un progetto che prevede volumi maggiori rispetto a quelli di Multedo. Oscuro anche di quali “atti formali” si parli e su quali basi giuridiche possano questi atti di Comune e Autorità portuale ottenere un simile effetto, tanto più che Carmagnani è proprietaria delle aree su cui solo in minima parte svolge attività classificata come a “rischio di incidente rilevante”.
Parimenti di difficile comprensione se si tratti di atti coercitivi o piuttosto negoziali, magari in ordine al contributo pubblico (30 milioni di euro) previsto dal Piano straordinario delle opere portuali dell’Adsp o agli indennizzi legati al progetto di rifacimento di casello autostradale di Pegli che, parte dell’accordo di risarcimento sottoscritto nell’ottobre 2021 da Autostrade per l’Italia, prevede un passaggio stradale sotto gli impianti di Carmagnani (previo via libera da parte della Valutazione di impatto ambientale a cui il progetto dovrà esser sottoposto, secondo quanto stabilito pochi giorni fa dal Ministero dell’Ambiente).
A.M.
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