Niente fondi Pnrr per il polo agroalimentare del porto di Civitavecchia
L’Adsp non manda i documenti richiesti dal Masaf, viene esclusa dalla graduatoria e perde il primo round giudiziario
I progetti del “Polo della logistica agroalimentare al servizio del porto di Civitavecchia” e del “Logistic Green Park e piattaforma di intelligenza artificiale per la logistica agroalimentare portuale porto di Civitavecchia”, lanciati dall’Autorità di Sistema Portuale di Civitavecchia a gennaio per l’area cosiddetta di Fiumaretta, non beneficeranno di fondi Pnrr.
Che il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf) avesse chiesto approfondimenti all’ente portuale, a valle della graduatoria provvisoria stilata a dicembre per assegnare i 150 milioni di euro stanziati dal Pnrr per lo sviluppo della logistica agroalimentare era cosa nota. Ora però si apprende che quella richiesta non è stata soddisfatta dall’Adsp, che si è quindi vista escludere dalla graduatoria definitiva.
Lo mette nero su bianco il Tar del Lazio, che oggi ha respinto l’istanza cautelare per entrambi i ricorsi presentati dall’Adsp avverso gli atti del Masaf e la graduatoria finale (chiamando anche in causa le Adsp di Livorno e La Spezia): “Il ricorso, ad un primo sommario esame proprio della presente fase, non appare sorretto da sufficienti profili di fondatezza tali da farne ipotizzare un esito favorevole nel merito, atteso peraltro che la richiesta di approfondimenti del Ministero domandava di “trasmettere ulteriori informazioni, dati o documenti idonei a consentire le attività di valutazione” rispetto alla quale – indipendentemente dalla genericità o meno della richiesta – la ricorrente ben poteva produrre a sua discrezione, e con la massima libertà delle forme, ulteriore documentazione, o chiedere chiarimenti, mentre invece la ricorrente non ha prodotto nessun documento; rilevandosi peraltro che il termine assegnato (comprensivo della concessa proroga) di 19 giorni per produrre documenti, deve considerarsi più che congruo”.
Non è tutto, perché per i giudici rispetto al “periculum in mora” dell’Adsp, consistente nel veder sfumare il duplice progetto, “deve essere considerato prevalente l’interesse pubblico alla celere prosecuzione delle operazioni legate all’implementazione della Missione del Pnrr coinvolta, posto che l’obiettivo della misura M2C1-10 (target) prevede la realizzazione di almeno 48 interventi entro il termine del 30.6.2026”.
A.M.
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