Alzato da Spediporto il velo sulle nuove ambizioni di rilancio del cargo aereo a Genova
Annunciato anche l’interesse a proporre un nuovo ‘polo del freddo’ presso le aree ex-Ilva di Cornigliano mentre la Green Logistics Valley in Valpolcevera attende ancora la nomina di un commissario strardinario per la Zls
Genova – Visione, connettività e cargo aereo. Sono questi i tre elementi distintivi che hanno contraddistinti dell’assemblea pubblica di Spediporto e la relazione del suo presidente Andrea Giachero che si è dimostrato determinato nel voler sviluppare il trasporto aereo merci presso lo scalo aeroportuale Cristoforo Colombo e per vedere finalmente partire il progetto della Green Logistics Valley in Valpolcevera. Oltre a ciò l’associazione degli spedizionieri genovesi intende farsi avanti anche per sottoporre alle istituzioni un’idea di insediamento logistico nelle aree ex-Ilva di Cornigliano.
Nella sua relazione Giachero ha parlato prima della Zona Logistica Semplificata ricordando che, nonostante il pressing delle istituzioni locali, “purtroppo ad oggi, e in modo che definirei inspiegabile, il Ministero per gli Affari Europei e le Politiche di Coesione, pare distratto, come negli anni precedenti, nel procedree alla nomina del Commissario straordinario della Zls”. Senza questo passaggio tutto il progetto di insediare in Valpolcevera attività di logistica e manipolazione delle merci rimane necessariamente in stand by.
“L’auspicio è che la nomina arrivi al più presto” ha aggiunto Giachero, sottolineando che “la Zls rappresenta per Spediporto un tassello fondamentale per la realizzazione della Green Logistic Valley, sintesi quest’ultima, del lavoro che come categoria intendiamo condurre nel prossimo futuro. Avevamo predetto del grande interesse del nostro settore per le aree di Cornigliano, spazi che incidono su quello che può essere definito il vertice basso della Zls del porto e del retroporto di Genova. Non ci ha dunque sorpreso la significativa manifestazione di interesse che molte aziende, tra cui alcuni nostri importanti soci, hanno avanzato nei confronti della call pubblica del Sindaco Bucci per sostenere, con progetti reali e concreti, il ritorno di queste aree al porto”.
Il presidente degli spedizionieri ha poi proseguito nella sua relazione dicendo: “Immaginiamo questo come il primo step di un percorso che deve condurre alla realizzazione di una grande area logistica semplificata, all’interno della quale calare i benefici di una zona doganale interclusa (che qui potrebbe facilmente realizzarsi) collegata, via ferrovia, con i magazzini della valle (dispiegati nell’intera Valpolcevera), ma potenzialmente con qualunque scalo merci, incluso quello aeroportuale, che potrebbe diventare un luogo di pick-up e consolidamento per il trasporto ‘aviocamionato’ diretto nel Nord Ovest del paese e nel centro dell’Europa. Il tutto sotto la direzione di una sola sezione doganale che possa presiedere e controllare i movimenti delle merci attraverso un innovativo sistema di remote control facilitato dalla tecnologia 5G. Ormai – secondo Giachero – in questo disegno, il perimetro doganale potrebbe essere superato da un perimetro di tracciamento intelligente, legato alla potente rete dati che avrà sede proprio lungo la Valle. Ecco, nella nostra visione pensiamo possa essere questa la sintesi perfetta tra città, porto, aeroporto e retroporto. Qui si gioca il futuro della città, qui si gioca la partita che Spediporto vuole vincere”.
A proposito delle aree ex-Ilva di Cornigliano l’associazione degli spedizionieri genovesi vuole “esporre un proprio progetto, che vede già interessate alcune aziende associate, con la volontà di creare un ‘polo del freddo’ e la realizzazione di una serie di attività e servizi a favore della cantieristica e delle crociere”.
Questa la visione di Spediporto che dalla prossima estate (probabilmente da luglio) potrà iniziare a operare a tutti gli effetti come griund handler presso l’aeroporto di Genova dove si intende riconquistare traffici persi negli ultimi anni. Oggi lo scalo movimenta circa mille tonnellate di merce ma alcuni anni fa il totale era di 5mila tonnellate annue e quello potrebbe essere un obiettivo di medio-breve termine raggiungibile; in termini di capacità le strutture cargo del Cristoforo Colombo consentirebbero allo stato attuale di accogliere un traffico anche di 20 mila tonnellate. Per eventuali ulteriori investimenti ci sarà da affrontare il tema dell’attuale concessione che è in scadenza nel 2029 e che, come sottolineato da Luigi Attanasio presidente della Camera di Commercio (azionista al 25%) non consente di effettuare investimenti di più lungo termine.
L’idea di rilancio che il Consorzio Goas (di cui fanno parte 21 aziende in un raro esempio di cooperazione nel mondo dello shipping) passa attraverso la gestione attraverso l’aeroporto di Genova di merci che oggi necessariamente transitano attraverso altri scali soprattutto nordeuropei (Liegi, Francoforte, Amsterdam ad esempio). Si parla di spedizioni ad alto valore aggiunto e urgenti come parti di ricambio di navi, forniture per il mondo della nautica o altre carichi che giustifico voli charter cargo così come altre merceologie che potrebbero anche partire e arrivare da Genova attraverso i servizi cosiddetti di trasporto aviocamionato (quindi con feederaggio su gomma e decollo o partenza da altri aeroporti italiani come Malpensa o Fiumicino).
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