Export extra Ue italiano in rallentamento a marzo (+6,6%)
L’Istat registra nel mese un freno sulla dinamica tendenziale e un declino in termini congiunturali (-4,6%)
A marzo secondo l’Istat lo scambio commerciale italiano con i paesi extra Ue27 ha subito un netto rallentamento. Nel confronto mese su mese, le importazioni sono infatti calate del 12,9%, mentre le esportazioni perdono il 4,6%.
La flessione su base mensile dell’export si spiega soprattutto con il calo delle vendite di beni di consumo non durevoli (-11,9%). In forte contrazione le esportazioni di energia (-27,0%), mentre aumentano quelle di beni di consumo durevoli (+2,7%) e, in misura contenuta, quelle di beni strumentali (+0,7%) e intermedi (+0,3%). Dal lato dell’import, l’istituto rileva invece “ampie diminuzioni congiunturali” per tutti i settori.
Su base annua, le esportazioni italiane verso i paesi extra Ue crescono, anche se solo del 6,6% (contro il +17,2% di febbraio). Energia a parte (-19,9%), la crescita riguarda tutti i raggruppamenti ma è più sostenuta per i beni strumentali (+10,6%) e beni di consumo non durevoli (+8,2%). In import a marzo si registra una flessione tendenziale del 28,1%, diffusa in tutte le categorie di merce, ma pesante in particolare su quelle di energia (-35,8%) e beni intermedi (-30,4%).
Più nel dettaglio, a marzo 2023 le esportazioni in termini tendenziali sono cresciute del 28% verso paesi Mercosur, verso la Cina del 26,3%, verso la Turchia del 25,4%, verso paesi Asean del 20,0%) e verso gli Stati Uniti del 9,3%. Di contro sono calate le vendite verso Giappone (-9,8%), Svizzera (-9,3%), Regno Unito (-7,9%) e paesi Opec (-3,6%).
Su base annua calano nettamente inoltre le importazioni da tutti i principali paesi partner extra Ue27. Se a guidare, in negativo, la classifica è la Russia (-91,7%), un forte declino è anche quello che si osserva in direzione della Cina (-34,4%).
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