Usb sbarca anche al porto di Salerno e mette nel mirino l’autoproduzione
Nei prossimi giorni, dopo aver aperto un canale di interlocuzione con tutti i soggetti interessati, il sindacato deciderà insieme ai lavoratori quali mobilitazioni porre in essere per arrivare a un percorso di stabilizzazione del personale precario in banchina
L’Unione Sindacale di Base è sbarcata anche nel porto di Salerno e si è prontamente fatta sentire per dire “basta autoproduzione, basta ‘far west’ nell’organizzazione del lavoro” e chiedendo “stabilizzazione dei portuali dopo anni di precariato”.
In una nota i rappresentanti dei lavoratori scrivono: “Come già segnalato più volte in altri scali italiani, anche nel porto di Salerno la pratica dell’autoproduzione, specialmente sulle linee della Grimaldi, è diventata ormai pratica sistematica. Un modus operandi intollerabile e fuorilegge, che crea numerose criticità sia per il personale marittimo, ‘costretto’ a svolgere mansioni aggiuntive, ma anche e soprattutto per i lavoratori portuali che dovrebbero occuparsi di tutto il ciclo di lavoro, compreso il rizzaggio e il derizzaggio a bordo, così come dice la normativa attuale più volte ribadita anche recentemente. A tutto ciò si somma – prosegue il sindacato – una situazione generale molto preoccupante circa l’organizzazione del lavoro all’interno della Culp ‘Flavio Goia’ e non solo, che va anche a incidere sull’utilizzo del personale portuale Intempo, che da anni vive una situazione di precarietà intollerabile con stipendi e turni di lavoro al limite della povertà”.
L’Unione Sindacale di Base denuncia “tariffe sempre più basse imposte dai grandi armatori e accettate dalle stesse Autorità Portuali, l’assenza di integrativi adeguati” con il risulttao che “si arriva a un esubero di turni e carichi di lavoro massacranti per alcuni anche a discapito di chi invece avrebbe assolutamente diritto ad avere un salario dignitoso e un numero di turni accettabile. L’autoproduzione fa il resto”.
Come Usb Porti, quindi, “recentemente costituito anche a Salerno, abbiamo deciso – si legge nella comunicazione – di mettere in campo una vertenza su questi temi sia a livello locale ma anche e soprattutto a livello nazionale. Nei prossimi giorni, dopo aver aperto un canale di interlocuzione con tutti i soggetti interessati, decideremo insieme ai lavoratori quali mobilitazioni porre in essere per affrontare questa situazione e arrivare ad un percorso di stabilizzazione del personale precario nel porto di Salerno”.
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