Prodotti pericolosi bloccati al porto di Spezia
L’operazione dell’Agenzia delle Dogane e dei monopoli ha riguardato una variegata gamma di prodotti in import
Sono stati bloccati per carenza nella documentazione di conformità e marcatura dei prodotti 620 pannelli fotovoltaici, 1.200 lampade, 50 unità tra pompe e motori elettrici, 50 boiler, 11.000 caricatori usb, un macchinario industriale per la stampa sui tessuti, decespugliatori e motoseghe; in particolare i decespugliatori e le motoseghe sono risultati pericolosi e, pertanto, avviati alla distruzione per impedirne la messa in commercio.
Quello descritto è il risultato dell’attività di controllo effettuata dai funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli della Spezia negli ultimi mesi ed è il frutto dell’analisi dei rischi messa in campo da Adm per individuare merci potenzialmente non sicure. I controlli riguardano le etichettature degli articoli, delle confezioni e la conformità della documentazione e dei prodotti con le normative in materia di sicurezza.
Ove possibile, previo il confronto con i Ministeri competenti, si dà la possibilità all’importatore di procedere con la regolarizzazione dei prodotti tramite l’applicazione della corretta etichettatura o il completamento della documentazione di conformità; quando, invece, sono ritenuti pericolosi e non possono essere regolarizzati vengono distrutti.
Tra le attività svolte dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, particolare rilevanza hanno i controlli, eseguiti ai sensi del Reg.(Ue) 2019/1020, finalizzati ad impedire l’ingresso sul territorio nazionale ed unionale di prodotti non sicuri o pericolosi per il consumatore, intervenendo prima che essi vengano immessi in consumo sul mercato. L’attività, che si basa sul protocollo di collaborazione con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e, per la parte di competenza, con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, si avvale, quando necessario, delle analisi di istituti specializzati, quali l’Istituto Italiano del Marchio di Qualità (Imq) o di enti come le Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale (Arpa).
In base al tipo di difformità e di pericolosità della merce gli importatori possono essere soggetti a sanzioni amministrative o essere denunciati all’Autorità Giudiziaria.
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