Via libera (temporaneo) agli extracomunitari sui traghetti italiani
Con la sospensione della legge Cociancich gli armatori potranno derogare nella composizione degli equipaggi alle norme del Registro Internazionale, previo accordo coi sindacati
Importanti novità nelle regole sulla composizione degli equipaggi di traghetti iscritti al Registro Internazionale italiano arrivano dal Governo.
Il ‘Decreto Lavoro’ approvato l’1 Maggio dal Governo, infatti, facendo riferimento a una “contingente carenza di marittimi comunitari”, apre all’imbarco, per un trimestre (probabilmente durante nei mesi estivi), di marittimi extracomunitari sui ro-pax italiani, sospendendo di fatto la cosiddetta legge Cociancich e riaprendo agli accordi di flotta.
L’imbarco di personale extracomunitario dovrà infatti essere preceduto da appositi accordi fra associazioni datoriali e organizzazioni sindacali.
Questo il testo dell’articolo contenuto nella bozza di decreto:
ART. 31
(Disposizioni in materia di lavoro marittimo)
Al fine di mitigare gli effetti negativi derivanti dalla contingente carenza di marittimi comunitari e per consentire la prosecuzione delle attività essenziali marittime, la continuità territoriale, la competitività ed efficienza del trasporto locale ed insulare via mare, limitatamente alle navi traghetto ro-ro e ro-ro pax, iscritte nel registro internazionale, adibite a traffici commerciali tra porti appartenenti al territorio nazionale, continentale e insulare, anche a seguito o in precedenza di un viaggio proveniente da o diretto verso un altro Stato, può derogarsi, per un periodo non superiore a tre mesi, alle limitazioni di cui all’articolo 1, comma 5 e articolo 2, comma 1-ter del decreto-legge 30 dicembre 1997, n. 457, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 1998 n. 30 attraverso accordi collettivi nazionali stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentativi a livello nazionale.
Nessun riferimento nel provvedimento, invece, a interventi per risolvere problematiche legate a formazione e accesso alla professione che, secondo le stesse compagnie di navigazione e i sindacati dei lavoratori, stanno alla base della summenzionata carenza di personale.
A.M.
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