Le ricette di Alsea per migliorare la competitività della logistica italiana
Durante l’ultima assemblea la presidente uscente dell’associazione Betty Schiavoni ha parlato del ruolo chiave della formazione per il settore
Arese (Milano) – Cultura del lavoro, (mancati) investimenti infrastrutturali pubblici e privati, digitalizzazione, confronto generazionale e il passaggio di consegne (in azienda e anche all’interno dell’associazione) quali ingredienti per ridare competitività all’industria e con lei alla logistica italiana sono stati al centro dell’ultima assemblea pubblica di Alsea (Associazione Lombarda Spedizionieri e Autotrasportatori), che si è tenuta ieri nel Museo Storico dell’Alfa Romeo di Arese, alle porte di Milano.
Dopo una prolusione a cura di Giulio Sapelli e Lucia Tajoli, l’evento – dal titolo “Ricette per l’Italia: generazioni a confronto” – è entrato nel vivo con una tavola rotonda a cui ha dato il via l’intervento della presidente uscente di Alsea, Betty Schiavoni. È stata infatti la padrona di casa ad avviare il confronto portando al centro dell’attenzione il tema della formazione come fattore chiave per la competitività delle aziende italiane anche del settore. “È necessaria innanzitutto per gli stessi imprenditori, che a volte ancora la percepiscono come una perdita di tempo. Io invece credo nella formazione, ma attenzione: non basta introdurre un nuovo software, le imprese devono ripensare i propri processi produttivi” ha affermato Schiavoni, auspicando che la Pubblica Amministrazione possa parallelamente contribuire a questa evoluzione con una semplificazione delle procedure, in particolare in vista dei prossimi bandi del Pnrr: “Dobbiamo costantemente affidarci a studi e professionisti per interpretare quanto chiesto da fisco, Dogane, e così via”.
Relativamente alle ‘ricette per l’Italia’, il presidente di Fedespedi (cui Alsea aderisce) Alessandro Pitto dal palco è tornato su un tema caro alla federazione, ovvero quello della perdurante preferenza accordata dalle aziende esportatrici della Penisola alle rese franco fabbrica. “Vendono sulla porta di casa e non si curano di quel che accade dopo” ha evidenziato Pitto, addebitando anche alla scarsa attenzione del comparto industriale per la logistica (perlomeno, fino allo scoppiare della pandemia) il lievitare indisturbato dei costi di trasporto. “I noli marittimi elevatissimi sono stati anche il frutto del disinteresse dell’industria” ha affermato Pitto. Il presidente di Fedespedi ha poi sottolineato il valore delle nuove tecnologie quale ingrediente per la competitività, invitando la comunità logistica e associativa a lavorare “per far sì che nei prossimi bandi Pnrr ci sia risposta delle imprese” e sottolineando anche tra gli aspetti positivi delle nuove soluzioni il fatto che molte siano ‘aperte’ (se non sempre open source), cosa le rende più accessibili e che “democratizza” la loro adozione.
Il tema delle nuove tecnologie è tornato anche nell’intervento di Carlo De Ruvo, presidente di Confetra (cui pure Alsea aderisce), che l’ha coniugato con quello della produttività del lavoro e del basso livello dei salari italiani. “Su questo aspetto siamo cresciuti meno di altri, abbiamo tanto lavoro povero e tanto lavoro precario” ha affermato, invitando a guardare alla solita Germania come esempio di paese in cui “i grandi player hanno aumentato il contenuto tecnologico di servizi e prodotti, andando così compensare l’aumento dei salari con l’aumento della produttività”. Sul tema ancora più specifico del costo del lavoro, il presidente di Confetra ha poi lanciato ai colleghi presenti sul palco e in platea una domanda (per motivi di tempo rimasta senza risposta): “Il decreto lavoro appena varato dal governo porterà a un aumento della competitività? Oppure garantendo un minor costo del lavoro consentirà solo di far sopravvivere le realtà che non investono?”.
Come detto, l’assemblea pubblica di Alsea ha rappresentato però anche il saluto alla comunità di Alsea di Betty Schiavoni, giunta al termine della sua lunga presidenza (due mandati più una proroga di un anno), dando al contempo il via al percorso per la successione, che si aprirà ufficialmente il prossimo giugno quando con assemblea privata i soci saranno chiamati a individuare il nuovo consiglio direttivo il quale a sua volta designerà la nuova guida.
A margine dell’evento, Schiavoni ha ripercorso la sua presidenza dicendosene “arricchita” nonché “molto soddisfatta”, in particolare per il supporto che Alsea ha potuto garantire agli associati per l’elaborazione delle buste paga (tramite Alsea Service) e nella partecipazione ai bandi. I temi su cui, secondo la presidente uscente, dovrà concentrarsi chi raccoglierà il suo testimone saranno ancora infine quelli “della formazione, del welfare” così come quello della “creazione di un rapporto più stretto con gli istituti tecnici”, per rendere più fluido ed efficace il passaggio scuola – lavoro e rispondere meglio alle criticità (carenza di personale in primis) che il settore si sta trovando ad affrontare.
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